Ma che Governo è?

Il Governo, dalla stessa parola, dovrebbe governare il bene collettivo sulla base di un programma condiviso, dunque la domanda sorge spontanea: ma che Governo è quello che nasce tra avversari, dalla firma di un contratto tra gli orazi ed i curiazi?

Insomma, le maggioranze deputate al sostegno di un Esecutivo devono avere o un filo politico comune, oppure un tale senso dello Stato da spingerle ad unirsi in casi emergenziali pur di salvaguardare il bene del Paese. Bene, anzi male, dopo il 4 marzo 2018, quale di queste opzioni c’era sul tavolo italiano? La risposta è nessuna, tra grillini e leghisti nessun filo ideologico comune, né in quel momento, l’Italia si trovava come nel 2011 sotto attacco dello spread.

Come se non bastasse in campagna elettorale leghisti e grillini erano avversari, antagonisti, il diavolo e la croce; insomma nulla poteva suggerire una loro coalizione, seppure ad hoc. Ma c’è di più, perché la legge elettorale parlava chiaramente di coalizioni, e quella vincente il 4 marzo fu inequivocabilmente il centrodestra, di oltre 5 punti superiore al gruppo dei grillini.

Dunque la coalizione più prossima ad ottenere una maggioranza di sostegno non poteva che essere quella guidata da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi, perché non si è tentato? Quale catastrofe sarebbe conseguita, anche nel caso in cui, alla prova del nove, il centrodestra avesse fallito il tentativo? Ovviamente nessuna, semplicemente come sempre nel passato si sarebbe proceduto con ulteriori esplorazioni da parte del Quirinale.

Oltretutto non solo la prassi avrebbe imposto l’obbligo alla coalizione vincente di provare, ma a dirla tutta le voci che giravano nei corridoi della politica davano per probabile se non certo il successo della prova. Insomma, se il centrodestra avesse avuto l’incarico, una maggioranza ci sarebbe stata, e un Governo, quello sì, vicino al volere degli italiani, sarebbe nato eccome. Perché sia chiaro, sentir dire che questo Governo l’hanno deciso gli italiani non solo è un falso storico, ma rappresenta l’ipocrisia più grande della politica. Se i grillini si fossero presentati con la Lega in coalizione, sarebbero andati ramengo e viceversa, questa è la realtà.

Gli elettori da questa maggioranza escono imbrogliati, sia i grillini e sia i leghisti, altro che Governo voluto dagli italiani, siamo seri. Ecco perché diciamo che si è impedito il governo naturale, per scodellare quello innaturale, che governo non è, e si vede purtroppo. Del resto quali garanzie di capacità, esperienza e qualità, offrivano i grillini? Nessuna, anzi il contrario, sarebbe bastato pensare a Roma, ecco perché è stato tutto strano, incredibile, rischioso.

Certo, se i grillini avessero vinto e, ottenuto una maggioranza chiara, ci mancherebbe, la democrazia avrebbe fatto il suo giusto corso, ma in quel caso perché forzare? Perché mettere a rischio il sistema? Perciò insistiamo, ma che Governo è? Litiga su tutto, c’è un Premier tirato da una parte e dall’altra, ministri contro, provvedimenti salvo intese, ultimatum quotidiani e avvertimenti trasversali. Il risultato è che il Paese sbanda, con la finanziaria figlia di un orribile compromesso, andrà peggio e lo vedremo, i provvedimenti sono la somma del contrario, l’economia è ferma e il lavoro manca, soprattutto la gente è stanca. Intelligenti pauca.

 

 

 

Aggiornato il 05 aprile 2019 alle ore 12:25