Piemonte verso voto, centrodestra guarda ad Abruzzo

Potrebbe essere annunciato la prossima settimana il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Piemonte.

È quanto trapela alla vigilia delle elezioni regionali in Abruzzo, dove la coalizione si presenta al voto unita: un risultato positivo potrebbe sciogliere gli ultimi dubbi e confermare l’accordo che assegna a Forza Italia la scelta dello sfidante di Sergio Chiamparino (Pd) e Giorgio Bertola (M5S). In pole position resta l’eurodeputato Alberto Cirio, ma non mancano le alternative, anche per via del suo coinvolgimento in “Rimborsopoli bis”. Se Cirio, imprenditore agricolo della provincia di Cuneo, 46 anni, non riuscirà a fare chiarezza sulla sua vicenda giudiziaria, la scelta potrebbe ricadere su un altro candidato. Da tempo circolano in Forza Italia anche i nomi di Paolo Zangrillo, fratello del medico personale di Berlusconi e da alcuni mesi coordinatore piemontese degli azzurri: di Enrico Costa, anche lui cuneese, figlio d’arte - il padre Raffaele è stato più volte ministro - e pure lui ex ministro; e di Claudia Porchetto, parlamentare con un passato da assessora regionale.

La tenuta della coalizione non sembra in discussione, nonostante l’exploit nei sondaggi della Lega abbia ormai cambiato da tempo i rapporti di forza tra i partiti che la compongono. Alcuni hanno intravisto nella visita di Salvini al cantiere della Tav di Chiomonte, la scorsa settimana, l’inizio delle manovre del Carroccio per conquistare il Piemonte, ma il patto con Forza Italia dovrebbe tenere. E pure quello con Fratelli d’Italia, che ha in Guido Crosetto un altro cuneese in grado di catalizzare consensi. Non mancano anche i nomi della società civile, da Roberto Moncalvo, ex presidente nazionale Coldiretti ed attuale presidente regionale, a Paolo Damilano, imprenditore agroalimentare e presidente di “Film Commission”. La situazione, insomma, è ancora fluida, nonostante la rincorsa di Chiamparino al secondo mandato sia iniziata da tempo. Il governatore uscente, che per sabato ha organizzato la prima convention attorno al suo manifesto elettorale, “Sì al Piemonte del sì”, sta recuperando terreno nel consenso dei piemontesi rispetto ad un Pd ancora immobile. E benché manchino ancora più di tre mesi alle urne, occorre accelerare per non avere sorprese.

Aggiornato il 07 febbraio 2019 alle ore 18:39