Si sta come d’autunno sugli alberi...

Ci perdonerà il grande Giuseppe Ungaretti, ma in questo caso “Soldati” è più calzante che mai, né crepuscolare, né futurista, e per come stiamo, forse, immanentista.

Girando per le strade la gente è preoccupata, vive come un senso grande di precarietà, domanda e si domanda: salteremo? Torneremo a zero? I risparmi? Che piaccia o no, questo è il clima, questa è l’atmosfera che si respira. Inutile fare finta di nulla, inutile cianciare sui complotti e sulle speculazioni della spectre, è il Governo che ha sbagliato, ha fatto una manovra demenziale, cacciandoci così in un buco nero.

Altro che sorrisi regalati a tutti quanti, altro che vittoria sulla povertà, questa manovra ci impoverirà, ci obbligherà a costi inusitati, ci esporrà a rischi inutili e dannosi. Ecco perché viene rabbia a vedere quei bimbetti dei grillini fare i cocciuti, sentirli dire “noi non cambieremo nulla, anzi”. Anzi cosa, caro Luigi Di Maio? Il vostro “reddito” è solo un guaio e lo vediamo. Anzi, caro Luigi, lo diciamo noi, perché lo sbaglio vostro ancora è niente, tra poche ore quando arriveranno i rating che mancano all’appello pagheremo ancora e pagheremo tutti le vostre fissazioni elettorali.

Guardate, noi non amiamo le agenzie di rating, non ci fidiamo e siamo contrari ad un sistema opaco, viziato e mal gestito, ma in questo caso cosa dire? Come attaccarle sul giudizio negativo? Come sbugiardare la valutazione?

Insomma, cosa si può dire di chi volesse un prestito per una festa elettorale, per investirlo male, per impiegarlo in modo improduttivo, per una iniziativa senza una logica di sviluppo; per farla breve, per sprecarlo senza che dia crescita al Paese. Il rating, in fondo, è solo una opinione sul debito di qualcuno, un singolo, un’azienda oppure un Paese intero; una valutazione sul quanto si possa dormire tranquilli, sulla restituzione di un credito concesso, a questo oppure quello. Sia chiaro, l’Italia è un pagatore serio e puntuale, non ha mai sgarrato una virgola, ma per come sta messa, se vuole sperperare, deve pagare molto più del giusto e necessario, ecco perché lo spread sale.

Sale perché la manovra presentata appesantisce i conti e il deficit, aumenta il debito e non offre certezze di ritorno, anzi il contrario, è solo assistenza elettorale, uno sperpero di statalismo e basta. Per questo il giudizio è negativo, ancora di più perché le agenzie sanno che faremo fronte e arricchiremo, sulla pelle degli italiani, chi prenderà il nostro debito sovrano. Insomma, una follia. Parliamoci chiaro, da quando è uscita la sintesi della manovra stiamo bruciando una barca di miliardi, che a utilizzarli bene potremmo cambiare le sorti del Paese. Ecco perché diciamo siamo come d’autunno sugli alberi le foglie, aspettiamo increduli e incolpevoli che le sciocchezze di un Governo per conseguenza ci gettino per terra.

Il risultato non sarà il default, chi ne parla è fasullo, l’Italia è troppo grande per fallire, è un Paese dai fondamentali sani, ma il risultato sarà un prezzo caro da pagare, che pagheremo tutti e stiamo già pagando sui mercati. Finirà che dovranno cambiare la manovra, altro che sbruffonate andiamo avanti, la cambieranno e nemmeno poco, se non fosse che nel mentre staremo sui carboni ardenti a bruciare i risparmi del sudore. Grazie Governo, che bel favore…

Aggiornato il 25 ottobre 2018 alle ore 10:55