
Il commissario europeo agli Affari economici Pierre Moscovici, in un’intervista al quotidiano Le Monde, ha annunciato che non si candiderà alle prossime elezione europee con il Partito socialista francese. E spiega le proprie ragioni: “C’è una sfida esistenziale a cui deve far fronte l’Europa. Per la prima volta nella storia, la sua esistenza è minacciata: può implodere o essere sovvertita da responsabili di estrema destra. In un momento simile - ha aggiunto - bisogna promuovere l’unità di un’Europa potente, più integrata. Non è il momento di indietreggiare o tergiversare”.
Ed insiste: “L’Europa è a un bivio: se non facciamo niente, gli Orban, i Salvini, i Kaczyinski, i Le Pen disegneranno un’Europa dove la giustizia e la stampa saranno sotto controllo, gli stranieri stigmatizzati, le minoranze minacciate. Populisti per gli uni, nazionalisti per gli altri, tutti questi leader di estrema destra sono per me i nemici delle democrazie aperte e liberali che abbiamo costruito dal 1945 per garantire la pace”.
Moscovici non risparmia nessuno: “Si ha la sensazione che a vincere siano sempre gli stessi, quelli del nord, e a perdere quelli del sud. Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono figli delle diseguaglianze e delle divergenze, il che non giustifica i loro eccessi. Nella zona euro bisogna ricostruire convergenza, abbiamo bisogno di uno strumento di politica economica dinamico e redistributivo” invocando la costruzione di “un blocco solido di forze di sinistra pro-europee e progressiste in Europa. Ad un’Europa populista bisogna opporre un’Europa popolare, con più trasparenza democratica, in particolare, all’Eurogruppo: decidere del destino della Grecia a porte chiuse, lo dico, è uno scandalo democratico”.
Nonostante le sue idee chiare, però, il commissario europeo non ha alcuna intenzione di candidarsi alle prossime europee.
Aggiornato il 04 ottobre 2018 alle ore 17:13