Al fatto che i comunisti e i cattocomunisti stanno rosicando quanto non mai. Prima Walter Veltroni che invita i suoi compagni a stare tutti insieme per salvare l’Italia, oggi Graziano Delrio che, non potendo sopportare il successo della Lega e di Matteo Salvini, qualifica il leader del Carroccio come “neo fascista”.
Ora io mi chiedo, e come me credo anche la maggioranza degli italiani, in presenza di una situazione creata ad arte dopo l’esito elettorale del 4 marzo, se questi mestieranti della politica, veri responsabili del disastro economico e sociale del nostro Paese, sono consapevoli di quanto dicono. Bisogna ricordare loro che la cosiddetta sinistra è sparita, quindi morta e sepolta nel mondo intero. Neanche la “rossa” Cina, al di là degli slogan, non è più quella di un tempo. Non parliamo poi dell’Europa dove i partiti di sinistra sono praticamente spariti, vedi Francia e Germania.
Non avendo ovviamente altri argomenti più o meno validi, quale può essere l’etichetta da appropriare a chi non la pensa come loro, se non quella di “neo fascista”, non rendendosi neanche conto che, in presenza dell’attuale confusione tantissimi italiani, qualora vi fosse la possibilità di avere sulla scena politica Benito Mussolini o un personaggio a lui simile, sarebbero molto lieti e propensi ad appoggiarlo.
Ma al di là delle supposizioni, questi signori si mettano una volta per sempre l’anima in pace perché il periodo del consenso e dei privilegi è praticamente finito o comunque ci auguriamo che con l’avvento di politici che amano veramente l’Italia e non solo il potere quel tempo non torni più. Purtroppo Veltroni e Delrio al contrario di tanti italiani appartenenti al ceto medio bistrattato, stanno ancora bene, ma come diceva l’indimenticabile Totò: “ci facciano il piacere” di sparire dalla politica!
Aggiornato il 31 maggio 2018 alle ore 17:24