
Due sono stati gli avvenimenti che hanno caratterizzato la settimana appena trascorsa, il G7 e l’addio di Francesco Totti al calcio giocato in uno stadio Olimpico strapieno per salutare il grande calciatore che per più di vent’anni ha deliziato con le sue giocate non solo la sua squadra del cuore ma tutta l’Italia calcistica.
Il G7, com’è noto a tutti, è stato un fallimento sotto il profilo della diplomazia politica. I grandi della Terra meno uno, la Russia, non si sono trovati, al di là degli abbracci e strette di mano di circostanza, dopo aver abbottonato la giacca come da cerimoniale, non si sono trovati d’accordo su nessuno degli argomenti trattati, neanche sul tanto sbandierato terrorismo islamico e, quel che è peggio, neanche sul devastante problema dell’immigrazione che rimarrà soltanto un problema italiano.
Un incontro che tutti ricorderemo per le imponenti misure di sicurezza che hanno interessato l’intero Paese con il finale straordinario che ha interessato la bellissima Taormina per tre giorni bloccata in ogni angolo del suo piccolo ma straordinario territorio, fonte stagionale di ricchezza per i suoi abitanti, purtroppo segregati in casa dinanzi al televisore per assistere all’avvenimento, questo sì straordinario, del concerto di musica classica tenuto dall’orchestra sinfonica della Scala di Milano. Noi italiani che ancora amiamo le cose belle siamo rimasti inchiodati dinanzi al televisore per assistere estasiati alla stupenda performance di quell’orchestra che ha suonato alcune delle più belle arie scritte dai nostri straordinari musicisti, da Rossini a Verdi, a Puccini per finire con l’intermezzo della Cavalleria Rusticana di Mascagni, il tutto in una location particolare rappresentata dal teatro greco immerso nel panorama unico del golfo di Taormina. Spettacolo allestito per i cosiddetti grandi della Terra per ringraziarli di averci fatto visita.
I grandi della Terra tornando a casa certamente conserveranno nella loro memoria le bellezze italiane, peraltro già note, ma l’Italia rappresentata dal presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, certamente garbato nei modi ma in alcun modo influente sulle decisioni prese o meglio non prese, non è riuscita a sensibilizzare nessuno dei presenti sul dramma quotidiano della incontrollata immigrazione ormai solo frutto di colossali affari da parte di tutte quelle organizzazioni criminali che sfruttano il tragico fenomeno.
Ma i media sottolineano, sempre per parlar male di Trump, il fatto che il presidente degli Usa non condivide le scelte climatiche favorite dal suo predecessore Barack Obama che hanno vincolato l’Europa della Merkel e non si preoccupano dei problemi tutti gravi che ci assillano e continueranno ad assillarci fin che non riusciremo a far diventare l’Europa, l’Europa dei Popoli, ciascuno nel rispetto della propria sovranità nazionale. Domenica c’è stata la giusta celebrazione di un grande del calcio che, commosso insieme alla sua famiglia, ha ringraziato tutti. Ma passata la domenica e quindi la festa, gli italiani, tornati alla realtà quotidiana, si sentiranno meglio di prima o peggio!
Aggiornato il 29 maggio 2017 alle ore 22:13