L’Italia s’è desta

L’inno di Mameli così inizia, “Fratelli d’Italia, l’Italia s’è desta...”. Dopo l’esito del voto da me previsto nell’articolo pubblicato da codesta prestigiosa testata giornalistica il 2 dicembre scorso, nonostante i tanti profeti di sventura, non è che l’Italia s’è desta, sono gli italiani che si sono svegliati dal letargo nel quale erano precipitati a causa dell’abilità raggirante del Pifferaio Fiorentino.

L’Italia, rappresentata da tanti personaggi squallidi, viceversa, dopo neanche sette giorni dal voto con il quale è stato spazzato via il nuovo assetto costituzionale (un vero obbrobrio giuridico), non s’è desta; anzi, ha fatto un repentino salto indietro facendoci assistere in questi ultimi giorni allo spettacolo indecoroso proprio della “Prima Repubblica”, con un capo dello Stato fedele alle vecchie regole democristiane che per tanti anni hanno contraddistinto la vita politica dell’Italia nata dalla Resistenza.

Siamo ormai quasi al quarto anno di governi nati e voluti non dal popolo italiano, ma frutto di compromessi indegni fra forze politiche variegate e contraddistinte unicamente dall’interesse esclusivo di gestire il potere nell’interesse di una classe privilegiata. Si obietterà che la nomina del Premier è di competenza esclusiva del capo dello Stato ed i deputati e senatori sono esenti dal vincolo di mandato ricevuto dagli elettori. Tutto vero, ma poiché viviamo in un regime di democrazia rappresentativa, il voto degli elettori che votano dopo una campagna elettorale durante la quale i partiti indicano il nome della persona che vorrebbero, in caso di vittoria, venisse designato quale capo del Governo, è davvero inammissibile in caso di crisi di governo che il Presidente della Repubblica conferisca l’incarico a persona diversa da quella indicata dagli elettori, impedendo così ai cittadini di recarsi nuovamente alle urne.

Facciamo un passo indietro per fare la cronistoria politica di questi ultimi anni. 

Costretto Silvio Berlusconi a dimettersi a causa del ben noto complotto organizzato da re Giorgio, viene conferito l’incarico al signor Mario Monti (ormai a tutti noto per le sue gesta disastrose sotto ogni profilo), gratificandolo con la nomina di senatore a vita non si sa per quali meriti. Preso atto dei disastri provocati, re Giorgio finalmente scioglie le Camere e si va al voto nel 2013, voto che non dà la vittoria sperata al Pd di Pier Luigi Bersani, che dopo un tentativo davvero indecoroso di dar vita ad un Governo con il Movimento 5 Stelle rassegna le dimissioni nelle mani del “salvatore della Patria”, Giorgio Napolitano, che pensa di conferire l’incarico al nipote di Gianni Letta, il quale forma un Governo appoggiato da Forza Italia con in pole position quel signore che da lì a poco lo avrebbe clamorosamente tradito insieme a tanti altri che non avrebbero avuto alcuna possibilità di emergere senza il carisma di Berlusconi.

Non è il caso di raccontare altro, ma il fallito Patto del Nazareno e le gesta di Alfano, Verdini, Casini ed altri voltagabbana ben noti a tutti portano sempre di più al proscenio Matteo Renzi, personaggio politico senza ombra di dubbio di livello superiore ai tanti nani che compongono il panorama politico, che distrugge ma non rottama il vecchio sistema cattocomunista impossessandosi del Partito Democratico e togliendo lo scettro governativo ad Enrico Letta, suo collega di partito al quale aveva promesso appoggio e fedeltà.

Dopo un anno di Governo, Renzi, che aveva promesso agli italiani “mari e monti” fino a scommettere sulla vittoria del “Sì” in sede referendaria, non viene creduto dagli italiani, stanchi delle tante promesse non mantenute, e preso atto della sonora sconfitta in sintonia con il personaggio che è tutt’altro che stupido e sprovveduto, si dimette dalla carica di Presidente del Consiglio facendo cadere il Governo e non accettando il reincarico dichiara di essere tornato a casa senza stipendio. Ne prediamo atto riconoscendogli una certa dignità. Nel frattempo Sergio Mattarella, che non ha mai dimenticato di essere un democristiano, invece di sciogliere le Camere, come consuetudine, conferisce l’incarico ad un altro democristiano, forte non solo dell’appoggio del Pd ma anche di quella parte del centrodestra ormai famosa per i tanti voltagabbana che la compongono e forse anche del Cavaliere qualora il nuovo Governo si dovesse occupare della nuova legge elettorale.

Questi avvenimenti non ci ricordano per caso i quarantotto governi che si sono succeduti durante la Prima Repubblica? Io che ho una certa età non li ho dimenticati, ricordando anche un Governo nato con l’appoggio addirittura del Movimento Sociale Italiano. E gli italiani che si sono svegliati dal torpore rimarranno fermi in attesa che si compia la legislatura utile soltanto ai parlamentari che debbono stare in Parlamento in tempo utile per maturare il vitalizo! Io dico di no e perciò assisteremo nei prossimi giorni a manifestazioni di piazza ed ad iniziative forti per ricordare a Mattarella ed ai politici che il popolo italiano è sovrano.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 16:32