Si apre a Roma la Convenzione Blu

Prende il via, questo pomeriggio, presso il “The Church Village” di Roma, la due-giorni organizzata dai Conservatori e Riformisti di Raffaele Fitto. L’agguerrita pattuglia di parlamentari, sindaci e consiglieri regionali, gemmata da una costola del Popolo della Libertà, prova l’“assalto al cielo” del centrodestra con un’iniziativa che chiama a raccolta i volenterosi per riflettere insieme sul futuro del Paese.

La cifra impressa dal leader dei Conservatori e Riformisti all’evento è quello della partecipazione. “Non ti chiediamo di venire a battere le mani a qualcuno che parla, ma ti chiediamo di partecipare, di dire la tua”. Questo è l’appello di Raffele Fitto. Come a dire: non fiori, ma opere di bene. Sul punto i Conservatori italiani sono irremovibili: il centrodestra che abbiamo conosciuto in passato è morto e sepolto, bisogna voltare pagina. Per farlo è necessario tracciare una road map che guidi il popolo, disperso nel deserto del Nazareno al tempo della confusione a destra, verso la terra promessa delle nuove idee, delle nuove parole d’ordine e, auspicabilmente, delle nuove facce della politica.

La partenza è segnata dal “No” chiaro e forte alla riforma costituzionale fatta da Matteo Renzi e al vaglio del voto referendario il prossimo 4 dicembre. L’approdo è la vittoria alle prossime elezioni politiche del 2018, posto che si voti alla scadenza naturale della legislatura e non prima. Il passaggio a Oriente verso la Luce prevede una fase di drenaggio di quell’ampia porzione di elettorato che, deluso dalle prove di governo offerte dal vecchio centrodestra, si è consegnato all’inebriante quanto inutile fascinazione grillina. Il punto di snodo del nuovo percorso unitario, per i Conservatori, è la scelta del leader della coalizione che verrà, mediante il ricorso a primarie aperte in stile statunitense. Per Fitto non è soltanto questione di chi rappresenterà lo schieramento ritrovato, quanto piuttosto su cosa s’intenderà chiedere il consenso agli elettori. A questo riguardo nessuna preclusione: porte aperte a tutti quelli che abbiano un’idea da proporre. Con il solo limite di sostanza camuffato da criterio di metodo: niente minestroni di parole, somministrati in tediose assemblee-sfogatoio, bensì tavoli di lavoro tematici guidati da esperti con tanto di documenti finali da asseverare alla piattaforma programmatica del Movimento.

Insomma, si fa sul serio: nulla a che vedere con lo show-room organizzato da Renzi alla Leopolda, quasi nelle stesse giornate della Convenzione blu. Su quali argomenti allora si cimenteranno i 4mila iscritti all’iniziativa, che caleranno oggi su Roma provenienti da tutta Italia? Sei i “panel” previsti: Ue e immigrazione, tasse e banche, pensione e welfare, burocrazia, sud, statuto e regole del Movimento. Praticamente c’è tutto: il presente e il futuro della società italiana vista e pensata da destra. Dall’ipotesi di rinegoziare i trattati in Europa all’idea di rimettere in moto il Paese attraverso uno choc fiscale. Dalla rivoluzione burocratica all’abiura delle politiche assistenzialiste per il Sud. E poi una scelta di campo che non lascia dubbi: stare dalla parte delle piccole imprese, sempre e comunque. Non a caso una delle parole d’ordine più suggestive dell’odierna manifestazione è: “Quello che va bene alle piccole imprese va bene all’Italia”.

È evidente che Raffaele Fitto punti a non farsi cogliere impreparato al momento della negoziazione del patto di coalizione con le altre gambe del centrodestra, in particolare sull’offerta programmatica da presentare agli elettori. Tra la tradizionale prudenza dell’ala popolare-moderata e il populismo barricadiero dell’estremità leghista, i Conservatori e Riformisti tentano, con questa mossa giocata in anticipo, d’incunearsi nella dinamica del confronto non solo per piantare la bandierina che ne segnali la presenza in gioco, ma per provare a conquistare, con le proprie proposte, centralità nell’area di composizione delle sintesi programmatiche. All’iniziativa sono state invitate anche le rappresentanze delle altre anime del centrodestra a rimarcare il messaggio che si tratta di lavorare per qualcosa e non contro qualcuno. È l’approccio giusto. Buon segno.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:01