Il mestiere del centrodestra

I due grandi poli della politica italiana, il centrosinistra e il Movimento Cinque Stelle, vivono una crisi di consenso. E di credibilità. Il Pd renziano è alle prese con le ricadute delle tante bugie raccontate nei due anni e mezzo anni di governo dei “rottamatori”. Per una parte del Paese Matteo Renzi avrebbe dovuto rappresentare la speranza di riscatto di un sistema sociale e produttivo sostanzialmente paralizzato dall’asfissia delle politiche di austerità imposte da Bruxelles. Invece, il governo dello stallo, degli zero-virgola, è stato un flop. Una delusione cocente che gli italiani non intendono sopportare oltre e lo dimostreranno bocciando al referendum la pasticciata riforma costituzionale targata Renzi/Boschi.

I Cinque Stelle, l’alternativa antisistema, quelli che avrebbero dovuto cambiare una volta per tutte il volto dell’Italia rendendola un luogo migliore in cui vivere, si sono rivelati, alla prova di governo della Capitale d’Italia, per ciò che sono nella realtà: un bluff. Impreparati, litigiosi, arroganti, assetati di potere i grillini hanno mostrato il tratto antropologico di una leva di pessimi politici di cui non ci si può fidare. Benché il trend Cinque Stelle, segnalato da tutti gli istituti di sondaggio, sia quello del progressivo declino, al momento i grillini figurano ancora alti nei sondaggi soltanto per effetto di una rifrazione ottica, come la scia lasciata su un tracciato radar da un oggetto in movimento. Insomma, si stanno sgonfiando.

A dispetto di questo scenario regressivo il centrodestra comincia a dare segni di vitalità. È ancora presto perché la novità venga registrata dai sismografi del consenso, tuttavia si può essere cautamente ottimisti. Il fatto che Stefano Parisi abbia fatto la sua mossa è importante. Come è stato rilevante il passaggio di Matteo Salvini dal prato di Pontida. Ciò non vuol dire che si debba prendere per oro colato tutto quello che è stato detto nelle rispettive piazze. Dopo le polemiche, e qualche insulto, giungerà il tempo delle sintesi.

Ciò che adesso conta è che si discuta e si mettano sul tappetto le idee. È da quelle e solo da quelle che si deve ripartire per riformulare un’offerta politica credibile a un elettorato per sua natura scettico e deluso dalle esperienze del passato. Ora servono più dubbi e meno certezze. Non occorrono i pregiudizi. Cascare nella trappola approntata dagli attaché dei poteri forti, per i quali un “Partito dei Moderati” per essere preso sul serio debba tagliare i ponti con i cosiddetti “impresentabili” alla Salvini, farebbe il gioco del principale nemico politico che è, e resta, il centrosinistra in tutte le sue declinazioni, autentiche o posticce che siano. Tra i dirigenti di Forza Italia questa consapevolezza emerge sempre più netta. Sono in molti a dire che senza la Lega e Fratelli d’Italia non si va da nessuna parte. Soprattutto se venisse confermato l’impianto dell’Italicum che prefigura uno schema non di coalizioni ma di grandi liste, alla maniera dei sistemi anglosassoni di Oltreoceano. Diversamente dagli altri poli, il futuro del centrodestra è influenzato dallo sviluppo degli scenari politici in Europa e negli Stati Uniti. Non sarà la medesima cosa se, nel volgere dei prossimi mesi, ci sarà un Donald Trump piuttosto che una Hillary Clinton alla Casa Bianca, una Marine Le Pen all’Eliseo e una Angela Merkel pensionata anticipatamente dal suo stesso partito, la Cdu. La politica è l’arte del possibile nelle condizioni date. Se la volontà dei popoli occidentali andasse nella direzione di offrire una chance di governo alle formazioni anti-establishment che lottano contro lo strapotere delle tecnocrazie sovraordinate agli Stati nazionali, il centrodestra dovrà prenderne atto e conseguentemente adeguare la propria rotta di navigazione. Non fosse altro per non rischiare, in Europa, la figura penosa del soldato lasciato solo dai commilitoni a fare la guardia al bidone di benzina vuoto. Allora l’accordo con la Lega, brutta sporca e cattiva, servirà. Eccome se servirà.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:59