Avvitamento del Paese per colpa di Renzi

Io, in quanto partita Iva, sono molto contraria a che le pensioni dei professionisti siano, come Giorgio Napolitano e Matteo Renzi stanno forzosamente costringendo a fare, convogliate nel fondo Atlante, alias fondo salva banche. Non solo per la spirale perversa dell’avvitamento su se stesso, economicamente parlando, dell’intero nostro Paese per colpa dell’incapacità mista a malafede dei non eletti, attuali e precedenti, governi illegittimi di Napolitano/Monti, Napolitano/Letta e Napolitano/Renzi (Dio ci scansi e liberi da ulteriori governi illegittimi con ad esempio giudici tipo Piero Grasso, quando, al contrario e diversamente si deve andare a votare in Italia), ma perché la cosa non funziona e non funzionerà e ci porterà alla rovina. E vi dico perché.

Con gli stress tests voluti dalla Bce di Mario Draghi è venuto fuori l’ovvio e cioè che le banche tedesche funzionano male, tali e quali a quelle peggiori italiane amministrate dal Pd (Pci) come Monte dei Paschi di Siena ed Unicredit. Il primato della peggiore l’ha avuto Deutsche Bank, giudicata dal Fondo monetario internazionale la più rischiosa del mondo, poi c’è quanto a fragilità la tedesca Commerzbank tra le dieci peggiori d’Europa. Ora, in Italia, per Monte dei Paschi di Siena servono 5 miliardi di capitali freschi che ovviamente nessuno vuole dare, non solo per il passato tragico della banca ma anche perché il futuro non fa ben sperare intravedendosene il fallimento data la presenza e l’urgenza di smaltimento imposta dalla Bce di 10 miliardi di cosiddette sofferenze bancarie che altro non sono che soldi gettati letteralmente dalla finestra dal Pd ex Pci agli amici e compagni.

Detto fuori dai denti, che c’entrano ora i professionisti italiani e le loro pensioni con gli strafalcioni, le incompetenze e le male gestioni della sinistra politica italiana? Che cosa c’entrano in altre parole i portafogli della massa di italiani che non solo non ha mai partecipato al banchetto dissipativo del Pd, Pds, Pci margherita e Ncd e altri, avendo sin qui cercato di vivere, sopravvivere e lavorare nonostante gli ostacoli e gli impedimenti loro frapposti dai circoli viziosi corrotti e in grande maniera mafiosi dei compagni e degli amici degli amici?

Insomma, io come tantissimi altri, che c’entro con Mps che fallisce o con le cooperative e coop che mi hanno sottratto ed impedito lavoro utile, o con tutta la folta schiera comunista che, appropriatasi illegittimamente del potere pubblico, ha fatto un miscuglio indecente e anti produttivo tra politica, banche rosse, economia fallimentare rossa e distribuzione della miseria tra tutti, contro produttività, benessere, lavoro vero e libero mercato? Niente. Noi italiani non di sinistra, non c’entriamo niente e non vogliamo né dobbiamo pagare per gli incompetenti prepotenti che imbrogliano, oggi come ieri, le carte del “gioco”. La Cassa depositi e prestiti viene attualmente usata a fini “Napolitan Renziani” nefasti quando è invece stata e dovrebbe essere ancora la custode del risparmio postale degli italiani tutti. È stata invece trasformata da Renzi, testa di legno della sinistra vecchia e nuova, nel bancomat del governo illegittimo, strumentalizzata per il Monte dei Paschi di Siena e l’Ilva, Saipem e Fincantieri, per Alitalia e chi più ne ha più ne metta.

Chi pagherà il conto del disastro? Il 12 agosto l’Istat certificherà che l’Italia è in deflazione mentre i governi non eletti, drammatici nella presunzione che totalmente incompetenti non sarebbero andati che allo sbaraglio portandoci ivi noi e l’intero Paese, dissipano e sperperano, depredano per sé le cassa di tutti noi supponendo che, ancora una volta, pagheremo noi, tutti gli italiani. Fermare prima di sprofondare. Far valere le responsabilità di chi sbaglia e dissipa, depreda per sé, far valere la responsabilità grave dell’abolizione del processo democratico elettorale, interrompere l’avviluppamento economico del Paese, decentralizzare. Ma cosa ci si aspettava dagli incompetenti rossi, se no che andassero e ci ficcassero tutti nell’abisso?

Lo stato dell’“arte” è oggi questo: Paese in deflazione, servono 16 miliardi dato il buco della minor crescita, 15 miliardi di clausole di salvaguardia latenti, poi ci sono le spese a iosa per missioni o meglio per le vacanze a spese pubbliche dei pubblici incompetenti e ci vorranno almeno 10 miliardi di fondi per gli ammortizzatori sociali. Il tutto mentre a chi produce ricchezza sono state tarpate le ali con la tassazione inflittiva da record e il fuggi fuggi generale di chi lavora e vive nel mercato dato l’andazzo, l’aria e il clima irrespirabile e puteolente in Italia. Bisogna votare e come primo provvedimento abbassare le tasse, dotandosi di chi e di una politica economica che sia nei fatti a favore degli investimenti e della produzione, del lavoro e del mercato in Italia. Bisogna tornare a produrre.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:55