Renzi: il furbetto   di Ponte Vecchio

La settimana appena trascorsa ricchissima di eventi ha determinato per quanto riguarda la Democrazia la fine del sogno liberale e non solo, ma anche la tragica fine della sovranità di un popolo che ormai ha perso la speranza di riabilitarsi agli occhi del mondo. Il Presidente del Consiglio non eletto dal popolo ma designato, in quanto segretario del partito di maggioranza, da Re Giorgio, in prossimità del voto referendario ha invitato gli italiani all’astensione così come ha fatto l’ex capo dello Stato, violando precise norme costituzionali che impediscono sia al Presidente della Repubblica che al Premier di fare simili inviti.

Ma il furbetto di Ponte Vecchio ed i suoi fans, prima fra tutti la bella ed ardimentosa Maria Elena Boschi, consapevoli di essere oggetto di una gravissima denuncia penale, a risultato acquisito, hanno precisato la differenza dei ruoli rivestiti da Renzi, quello di capo del Governo e quello di segretario del Partito Democratico. In qualità di capo del Governo non avrebbe mai invitato gli elettori all’astensione, mentre nelle vesti di capo del partito legittimamente lo ha fatto, festeggiando l’evento. Ma mi rifiuto di credere che anche il "popolo di m..." quale è quello italiano sia disposto a sopportare una simile presa in giro; presa in giro confermata dalla felicità del Presidente del Consiglio stesso, che con il fallimento del referendum ha manifestato la sua contentezza perché si sarebbero salvati 11mila posti di lavoro, dagli imprenditori agli ingegneri fino agli operai. Non ci credo, anzi penso che il Pifferaio di montagna questa volta sarà suonato.

Ma vi è un altro segnale positivo per gli italiani e viene dall’Europa, i cui Stati dominanti ormai, Germania e Francia, pensano esclusivamente ai propri interessi stipulando con l’Egitto e magari anche con la Libia accordi non solo commerciali per lasciare sola l’Italia a farsi carico dell’immigrazione. La risposta della Merkel è stata significativa in proposito ed altro non è che la designazione dell’Italia a semplice pedina dell’Europa. Gli altri Stati intanto stanno per stracciare il Trattato di Schengen, erigendo muri ai loro confini.

Comunque la buona notizia ulteriore viene dal Governatore della Puglia che, forse, non dimentico delle sue origini, tratta finalmente per quello che è il signor Renzi, diffidandolo dall’offendere i tanti cittadini che, non accogliendo l’invito renziano si sono recati alle urne votando sì. Forse l’onorevole Michele Emiliano, nato in una famiglia con tradizioni patriottiche, si è stancato di fare gli interessi di banche e petrolieri in danno degli elettori che lo hanno votato, certi della tutela dei loro interessi che sono ben diversi da quelli dei poteri forti. Questa è una speranza non da poco perché significa riscatto ed orgoglio nazionale.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:49