Scandali non intaccano   il consenso del Pd

Diversi quotidiani si chiedono perché il Pd di Matteo Renzi nonostante gli scandali che si succedono ad horas non perde consensi. I sondaggisti giustificano lo strano fenomeno con lo stato pietoso nel quale versa l’opposizione che non è in grado di proporre un’alternativa valida. A parte l’esattezza di quest’ultima considerazione non bisogna trascurarne un’altra, il popolo italiano è ridotto così male e la gioventù entusiasta e dotta è quasi inesistente che non può che suggerire una sola definizione: “Il popolo italiano è ormai un popolo di m...”.

È ormai da tempo - da quando è caduto il Governo Berlusconi ed è stato imposto da Re Giorgio il Governo tecnico guidato da Mario Monti che ha beneficiato, non si sa per quali meriti, della nomina a senatore a vita - che gli italiani assistono a comportamenti da parte dei politici che definire scandalosi è poco. Ricordo per tutti la davvero vergognosa vicenda dei Marò per rendersi conto che l’Italia in Europa e nel mondo non vale neanche il due di bastoni di briscolana memoria. Il problema serio sta nel fatto che gli italiani, ormai distrutti socialmente e moralmente, non reagiscono in alcun modo a parte qualche minimale manifestazione organizzata dai sindacati e dall’indomito Matteo Salvini.

Gli scandali, uniti ai comportamenti indegni dei tanti voltagabbana che occupano le comode poltrone del Parlamento, in un Paese normale avrebbero provocato non la resa incondizionata ma la rivoluzione seria ad opera di un popolo la cui tradizione storica è ben diversa da quella oscena definizione precedente. Essendo così lo stato delle cose sia Renzi che la bellissima Maria Elena Boschi non possono che dominare la scena. Essendo dotati: il primo dell’arte del raggiro e la seconda del coraggio proprio di chi non teme nulla essendo sostenuta da un’immagine solare e da un dono che nessuna delle sue colleghe ha, e cioè il coraggio di esprimere le sue idee a supporto di provvedimenti da lei sponsorizzati e fatti propri dal Governo nonostante le intercettazioni telefoniche che hanno costretto Federica Guidi alle dimissioni dalla carica di ministro dello Sviluppo Economico.

Con ciò non voglio confessare di essere diventato un fan della Boschi né tantomeno del pifferaio fiorentino, tutt’altro, voglio dare una spiegazione plausibile al perché gli scandali non fanno perdere consensi al Pd in presenza di un’inerzia davvero preoccupante dello schieramento opposto che non sa esprimere un personaggio che per cultura, professionalità ed entusiasmo sia in grado di allontanare per sempre dalla vita pubblica italiana i personaggi che la ammorbano al punto di determinare la fine del Paese più bello del mondo. Prendete la situazione di Roma afflitta da un debito colossale del bilancio pubblico al quale nessun personaggio eletto alla carica di sindaco potrà mai porre rimedio, 16 miliardi di euro, frutto della demenziale amministrazione degli ultimi trent’anni.

Quindi uno stato di così grande insolvenza che se avesse riguardato una qualsivoglia azienda privata avrebbe determinato il fallimento e con esso il reato di bancarotta fraudolenta per il quale giornalmente diversi imprenditori vanno in galera. Invece i sindaci ed i loro più stretti collaboratori che hanno determinato questo disastro vivono tranquilli e nel benessere, godendo di trattamenti pensionistici vergognosi a scapito del 60 per cento dei pensionati italiani che vivono in povertà dopo aver dedicato quarant’anni della loro vita lavorativa o dei famosi esodati che neanche percepiscono la pensione a causa della sciagurata legge Fornero, frutto dell’anno più disastroso che l’Italia ha avuto per merito del “salvatore della patria” Mario Monti!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:53