
Gentile direttore Diaconale,
vorrei innanzitutto ringraziarla per l’attenzione posta alla nostra iniziativa. Nel caso delle primarie di Roma, a differenza di quelle di Milano, il nostro comitato ha avuto il tempo necessario a spiegare l'iniziativa ai media in modo da fugare ogni possibile dubbio sugli scopi e sulle modalità che vogliamo il più possibile improntate alla trasparenza.
Rispondo quindi a una sua prima domanda, sul perché mai la comunità cinese dovrebbe partecipare in blocco alle primarie del Partito Democratico. Intanto questo scenario difficilmente si verificherà. Nel caso di Milano, per esempio, sui circa ventimila cittadini di origine cinese residenti nel capoluogo lombardo, un migliaio ha votato alle primarie.
Se, come speriamo, riusciremo a sensibilizzare i cinesi di Roma a interessarsi di politica e delle tematiche della rappresentatività democratica potremmo aspettarci dei numeri analoghi, che sono interessanti, ma non catalogabili come un “blocco” unico e compatto. Un interesse maggiore per le primarie di coalizione c'è, rispetto ad altre formazioni, per una ragione squisitamente politica.
Il meccanismo delle primarie è aperto anche al contributo degli stranieri, cosa che non succede nel caso di altre formazioni politiche che non prevedono le primarie, oppure, come il Movimento Cinque Stelle, che prevedono l'iscrizione dei soli cittadini italiani. Riteniamo che questa sia una opportunità importante che altri non offrono.
Avevamo già considerato di proseguire gli incontri, che stiamo facendo con i candidati delle primarie, anche con quelli di altri schieramenti, per cui la ringraziamo per il consiglio che ci ha rivolto attraverso il suo editoriale. Le saremmo grati se volesse dare spazio nel suo sito a questa nostra risposta, invitandola a seguire le nostre iniziative ed a continuare a inviarci i suggerimenti che riterrà più opportuni alla nostra iniziativa.
Marco Wong - Jasmine Roots
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:52