Gentiloni risarcisca   le imprese italiane

Le imprese italiane hanno inviato una lettera all’Europa, precisamente al Consiglio europeo, chiedendo lo stop delle sanzioni alla Russia, dopo i pesanti effetti delle stesse sul commercio italiano. L’attuale ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, del governo mai eletto di sinistra Renzi, ha dichiarato al contrario che la cessazione delle sanzioni Ue alla Russia “non sta né in cielo né in terra”.

Gli effetti delle sanzioni alla Russia hanno messo in ginocchio intere regioni d’Italia ma all’attuale ministro non eletto Gentiloni non gliene può fregare di meno, detto chiaramente, tanto il suo stipendio pubblico, tanto ingiustificato quanto non dovuto perché illegittimo al governo degli italiani, arriva lo stesso. Sono quasi 2000 le imprese emiliane che hanno chiuso a causa delle sanzioni, che significa famiglie economicamente disperate. La lettera è stata mandata dall’associazione Gim-Unimpresa direttamente a Donald Tusk, presidente del Consiglio europeo, ed anche all’Alto rappresentante per la politica estera Ue Federica Mogherini, sebbene tale ultima missiva sia ininfluente dato che la Mogherini è stata ivi imposta da Renzi, lo si ricorderà, in quanto moglie dell’amico di Veltroni, dunque priva di qualsivoglia merito, selezione, competenza e, se possibile, ancora più digiuna di come si viva senza stipendio pubblico di sinistra regalato.

La doccia fredda che gli imprenditori riceveranno con le sanzioni postergate dell’Europa tedesca contro la Russia, che lo si ripete sono tanto economicamente dementi quanto politicamente stolte e dannosissime per l’Italia, si spera servano a tutti gli imprenditori italiani a ben comprendere in che mani è il nostro Paese oggi; cioè nelle mani di un governo illegittimo di sinistra che nessuno ha mai eletto, e soprattutto serva a quegli imprenditori accorsi a “celebrare” Matteo Renzi e soprattutto a sovvenzionarlo, come hanno fatto, in cene e dazione di fondi per farsi del male, pagandolo, da soli. Pagato Renzi, quegli imprenditori si godano adesso Renzi e il danno economico che si aggira sui circa 100 miliardi di euro di diminuzione per loro, sulla loro pelle, dell'interscambio dovuto solo in parte anche alla crisi del sistema economico russo. Per non parlare della drammatica, significativa perdita di fiducia da parte russa nei confronti dell’Italia e dell’Europa tedesca della Merkel, che impoverisce i rapporti creati, cresciuti e sviluppati nel corso di anni.

Renzi, rubando il governo italiano con l’imbroglio, non ha alcuna visione strategica essendo misero mariuolo, e si accoda, quando e se lo invitano, a ciò che Merkel col cagnolino Francois Hollande (che prima o poi il mastino Marine Le Pen divorerà, è solo una questione di tempo), impone ed ordina da parte europea nei confronti della Russia.

“Da ormai molti anni all’interno della Commissione e del Consiglio europeo prevalgono posizioni russofobiche”, hanno scritto gli imprenditori accusando Angela Merkel di nutrire sentimenti anti-russi. E la prova di tale atteggiamento, a loro dire, è data anche dal fatto di aver nominato a capo della delegazione della Commissione Ue a Mosca “il rappresentante proprio di uno di quegli Stati che sono storicamente anti-russi”. Cioè Vygaudas Usackas, già ministro degli esteri della Lituania.

Dunque mentre l’Europa tedesca è in balìa di Merkel che, per perseguire gli interessi della Germania, sostiene il Nord Stream cioè la costruzione del gasdotto Gazprom che collegherà la Germania alla Russia attraverso il Mar Baltico, dall’altra parte si obbligano gli altri Paesi europei, tra cui l’Italia, a prolungare le sanzioni sbagliate a Mosca. Le sanzioni europee alla Russia sono l’emblema della erroneità in cui nuota questa Europa; prorogarle di altri sei mesi è universalmente stolto. Si tenga presente che il progetto Nord Stream 2 prevede lo scambio di asset con la tedesca Basf per il controllo del sistema di distribuzione e stoccaggio del gas nell’Europa centrale, mentre con le sanzioni sono stati sinora bruciati, ad esempio, nella sola Lombardia, 46 milioni di euro per blocco delle esportazioni agroalimentari verso la Russia, dopo cioè oltre un anno di embargo deciso dalla Russia in risposta alle sanzioni economiche dell’Unione europea per la crisi in Ucraina.

Non solo. L’Europa tedesca non ha saputo sfruttare le congiunture positive date dal basso prezzo del petrolio, dall’Euro debole, e dalle politiche monetarie della Bce a dir poco accomodanti, ed è tuttora in balìa, facendole crescere ogni giorno di più, delle tensioni geopolitiche, delle invasioni, del terrorismo islamico e della crisi nelle economie. Gli Stati Uniti, pragmaticamente, hanno scambiato più deficit e debito con meno disoccupazione e maggiore crescita mentre questa Europa delle sanzioni a Putin ha gestito malamente, e continua a farlo, la crisi aumentando il deficit e basta. In Italia Renzi non sta facendo altro: aumento del deficit e delle tasse. Investimenti in infrastrutture cioè pressoché inesistenti su cui Europa tedesca e governi di sinistra mai eletti in Italia rivendicano grandi successi tramite il Piano Juncker. Successi che, nei fatti, non esistono.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:28