
Insegna qualcosa quello che accade? Difficile dare risposte nette. Certo sconcerta scoprire che, come in altre occasioni, erano giunte segnalazioni di cui non si è saputo tener conto; sconcerta scoprire che i terroristi erano conosciuti, qualcuno di loro era perfino controllato; eppure sono riusciti a fare quello che hanno fatto: a New York, a Londra, a Boston, a Parigi... Sconcerta che molti di loro frequentassero i circoli islamici più radicali controllati; e soprattutto questo loro sistematico via-vai dai Paesi d’origine ai Paesi che li forgiano al terrorismo. E quando vengono fermati, come in Turchia, vengono rilasciati.
Questi terroristi, inoltre, spesso magrebini di terza, quarta generazione, si confondono bene nelle banlieu francesi e belghe. Fino a qualche anno fa, si doveva fare i conti con i cosiddetti “lupi solitari”. Ora c’è una evoluzione: i nuovi jihadisti agiscono in branco. Ci sono evidenti buchi nelle varie agenzie di sicurezza. Forse perché molto del lavoro, ormai, non si fa più fa sul terreno, ma dietro lo schermo di un computer; forse perché i servizi di sicurezza agiscono come giganteschi aspirapolveri, bevono una quantità di dati grezzi, e alla fine se ne ubriacano, non sanno come gestirli.
Pensate, la National Security Agency americana ogni giorno pesca nel cyberspazio l’equivalente di 580 milioni di mega-file. Eppure accade quello che accade... Infine: un paio di fanatici sanguinari non mancheranno mai. Il problema sono i burattinai. Per dire: i tagliagole del cosiddetto “Califfato” finanziano le loro imprese vendendo il petrolio di contrabbando. A chi lo vendono? A “noi”. “Noi” lo paghiamo e quelli comprano da “noi” armi e sofisticata tecnologia che poi usano contro di “noi”. Il cerchio si chiude. Non dovrebbe essere difficile mettere in pratica la vecchia regola del “follow the money”.
Solo che poi magari si va a finire in centri di potere “reale” che costituiscono i veri santuari intoccabili; e magari ci si trova brutalmente a dover fare i conti con Paesi come l’Arabia Saudita, il Qatar, il Kuwait. Che investono massicciamente in Occidente, fanno anche parte della coalizione anti-Isis, e nello stesso tempo finanziano gli estremisti islamici... Per non parlare dell’Iran perdonato per qualunque cosa abbia fatto e faccia… Salut les copains!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:27