
A Tito Boeri all’Inps non faranno fare niente, ci sono le barricate erettegli contro da Renzi, Poletti e da tutto il sistema collusivo di sinistra che vuole che le cose rimangano come sono, perché allo stesso modo sono andati al governo rubato, illegittimo in quanto non eletto, che è quello delle coop e di Mafia Capitale, dell’affare economico dei migranti di Alfano e di Ncd, insomma di una pletora di soggetti di un intero governo mai votato che non consentirà mai a Boeri di fare alcunché. Adesso poi che con il braccio destro di Veltroni, Odevaine, sta ben spiegando dal carcere, svelandolo, il filo rosso Mafia Capitale, Cara di Mineo e politici di sinistra al governo attuale illegittimo e fuori, rivelando gli affari di coop, Cgil e partiti sulla pelle di noi italiani paganti, cioè dei nostri soldi pubblici, i nervi della sinistra politica sono scoperti ed a maggior ragione ostacolanti ciò che è bene per la collettività.
L’Inps è fuori controllo, eroga i nostri soldi, dei contribuenti, senza controllare alcunché, a chi vanno. È un sistema che riscuote indefessamente quanto in maniera indifferenziata e che eroga a iosa e con facilità soldi nostri, senza sapere se poi quelli che ricevono i benefici siano ancora in vita o loro spetti davvero qualcosa o continui a spettare il trattamento erogato. Solo da ultimo il caso, scoperto ad Aviano in provincia di Pordenone, dove, probabilmente, con la crisi economica, ci si è fatti più attenti e vigili, di interi nuclei familiari di bosniaci over 65 cui noi fessi italiani, tramite i fessi dell’Inps, eroghiamo da anni l’assegno Inps di 550 euro mensili, ogni mese per anni, a “disagiati” dichiaratisi rattamente tali con autocertificazione e mai più controllati da alcuno, non residenti più da decenni in Italia, condizione per accedere all’assistenza sociale. In pratica i bosniaci, saputa la dritta, chiamavano genitori e nonni a autodichiarare il falso e l’Italia ha recapitato loro in Italia, con loro subito tornati in patria, quel bell’assegno assistenziale da parte di noi tutti, i fessi. Un qualsiasi lavoratore d’officina meccanica se non sta in piedi o si ammala s’attacca a tram, in compenso l’Italia eroga, senza nessun controllo, a migranti ladri assegni ingiustificati di cosiddetto disagio. Mi sa che i disagiati qui sono solo i lavoratori italiani onesti.
L’Inps controlli e riferisca, finché c’è Boeri, non solo riguardo a tutto l’ente i cui scandali sorgono come funghi solo aprendo gli occhi, ma soprattutto su quanti sono, cosa prendono, cosa fanno, a chi rispondono, e come si comportano in Italia, gli stranieri passandone al setaccio ogni pagamento relativo od assegno corrisposto. Si “scuce” solo a fronte di controllata contribuzione giustificata da una vita lavorativa lavorata sul serio, non altro, qui su territorio italiano. E si controllino bene, oggi che financo la Francia ha chiuso le frontiere dall’Italia per evitare che i terroristi jahadisti passino sul loro territorio francese, dunque sono già qui da noi, si controlli cosa fa ogni straniero su territorio italiano, dalle ricevute fiscali che i locali commerciali di stranieri non rilasciano mai, ai soldi sborsati loro dagli italiani, se giustificati. Bisogna che guardia di finanza, agenzia delle entrate, polizia, vigili e carabinieri, ogni forza di controllo fiscale, economico, e sociale, rivolga la propria attenzione su cosa succede sul territorio italiano, perché a pensar male si coglie nel segno, oggi soprattutto. Si controlli bene per il Paese ogni straniero transeunte in patria, non per razzismo ma per maggiore integrazione, quella fatta cioè nel vero intento di integrarsi con chi è davvero integrabile in quanto venuto per lavorare e stare, non per truffare e fare fesso il Paese.
Si controlli. Si riordini l’Inps e ogni suo trattamento sia corrisposto all’interno dell’Istituto che erogato all’esterno dall’Istituto. Le pensioni dei pensionati che hanno davvero lavorato corrisposte ,oggi, con il contributivo, hanno diritto di essere corrisposte, ma i vitalizi e pensioni fuori dal contributivo, devono essere ripresi e riportati per la parte eccedente la reale contribuzione allo Stato. L’Inps faccia al contempo al suo interno trasparenza e chiarezza e cominci a cacciare chi ha proceduto, si pensi al recente scandalo dell’Inps, alle false assunzioni e ai premi gonfiati a centinaia di dirigenti e funzionari dell’Inps stesso, attualmente oggetto di un’indagine della Procura di Nocera Inferiore (Salerno) su erogazione di premi di produttività nel biennio 2012-2013.
Bisogna cioè mettere mano a quello spaccato inquietante dello stato in cui si trova la Pubblica amministrazione italiana. Centinaia, dicasi centinaia, di dirigenti e funzionari dell’Inps che si concedevano ed assegnavano a se stessi premi di produttività sulla base di ispezioni gonfiate, vale a dire che nel database dell’Istituto venivano inseriti dati falsi, maggiorati rispetto a quelli reali, relativamente ai risultati delle ispezioni effettuate nelle aziende e ai rapporti di lavoro annullati, alterando così i risultati delle “performance”, cioè i parametri degli obiettivi indicati dalla direzione generale per la corresponsione degli incentivi. Si tratta dell’erogazione di soldi di noi contribuenti che, solo per gli anni 2012 e 2013, ammontano a oltre 400 milioni di euro. E i dirigenti locali e centrali dell’Inps che hanno omesso i controlli sui dati immessi nel sistema informatico sono stati i maggiori beneficiari delle somme ottenute illecitamente. Sono reati di falso ideologico e truffa aggravata per centinaia di dirigenti e dipendenti che vanno licenziati. Si tratta di migliaia di rapporti di lavoro fittizi - 20mila sembra, addirittura - finti per conseguire indebite erogazioni previdenziali e assistenziali dall’Inps, come indennità di disoccupazione, maternità e malattia e mille, migliaia di altre irregolarità sono emerse dalla verifica relativa alle pratiche di domande di disoccupazione prese in esame di cui la maggior parte prive dei documenti indispensabili ai fini della liquidazione, ma nonostante questo regolarmente liquidate.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:32