Ricordando Almirante

Nello scenario scandaloso ma allo stesso tempo deprimente della Politica e dei tanti suoi squallidi protagonisti, primo fra tutti il vecchio Re Giorgio che da Senatore a vita fa il Segretario del PD ed al contempo tesse le fila con il nuovo centro destra e con il Faccendiere Verdini per salvare Renzi sulla Truffa che si sta per consumare al Senato con l’approvazione delle Legge Boschi, nel palazzo di Montecitorio oggi si parlerà di Giorgio Almirante con l’improvviso spiraglio di luce nel buio totale delle Istituzioni democratiche Italiane, ormai allo sfascio.

Non dovrei essere io, anziano Giurista ed Avvocato che crede ancora nei valori di Patria e Famiglia a ricordare il più grande Parlamentare che abbia avuto l’Italia durante i quasi settanta anni di regime Democratico, Giorgio Almirante che onorò attraverso interventi in Parlamento che rimasero ben scolpiti ed indimenticati anche dai suoi avversari politici. Ricordo che verso la fine degli anni settanta, durante la celebrazione di un grande processo penale, nel Palazzaccio, alla fine della giornata, intervenne in aula un grande Avvocato, ma parlamentare comunista, Ossicini di Civitavecchia, chiedendo scusa per il ritardo, giustificato dal fatto che l’on. le Almirante aveva parlato per otto ore, trattando argomenti importanti, senza annoiare né lui né l’uditorio tutto. Sarà stato pure fascista ed in coerenza con le sue idee, avrà condotto battaglie difendendo la Patria e la Nazione, ma i suoi interventi avevano il grandissimo dono della proposta anziché della nostalgia, tanto che pose le basi per fare uscire l’MSI dalla ingiustificata prigione ideale nella quale non solo i Comunisti ma anche i Democristiani avevano collocato il Partito, basi che successivamente hanno consentito al Berlusconi del 1994 di portare AN nell’cosi detto ARCO COSTITUZIONALE.

Tutti noi che amiamo la libertà e che in forza dell’idea liberale ci auguriamo di uscire quanto prima dal ginepraio catto comunista che sta riducendo l’Italia e la sua Gente alla miseria, non riusciamo ancora a capire il perché la Città eterna, anche se ridotta ai minimi termini, non debba onorare Giorgio Almirante con un ricordo tangibile mentre parlamentari tipo Togliatti che più che all’Italia pensavano alla Russia di Stalin, nella speranza di annetterla alla Unione Sovietica, sono intestatari di strade e quant’altro. Ricordiamo che l’Italia fu salvata dal progetto Togliattiano dal Popolo che si rifugiò nella Democrazia Cristiana, dal Presidente della Costituente un grane uomo liberale che pochi ricordano, ENRICO DE NICOLA.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 15:27