Rivisitazioni storiche   del sindaco Nardella

Non vorremmo occuparci, in questa sede, di quel politicante vestito da prete del monsignor Nunzio Galantino, né dei “piazzisti da quattro soldi” che, insieme al Governo, sono stati gli obiettivi dei recenti (azzardati) monologhi dell’alto prelato.

Invece vorremmo segnalare quanto - sempre sul tema dell’immigrazione - ha attribuito il Corriere della Sera del 12 agosto (pag. 10) al sindaco di Firenze, Dario Nardella. Il successore di Matteo Renzi alla guida del capoluogo toscano, sempre secondo quanto riportato dal “Corriere”, ha paragonato chi rischia la vita in mare ai “nostri partigiani che hanno portato avanti la ricerca di libertà con la guerra di Resistenza e di Liberazione”.

Saremo pure distratti e, magari, anche poco colti ma non ricordiamo flussi di partigiani in fuga dall’Italia per invadere clandestinamente uno stato straniero. Né, tanto meno, migliaia di nostri connazionali che, di fronte ai fascisti ed ai nazisti, sono andati ad imporre il loro modus vivendi in territorio altrui. Non ricordiamo, altresì, neppure antifascisti che, attratti da illusori specchietti per le allodole, si sono riversati in massa in altre nazioni alla ricerca di una vita normale che era stata loro promessa ma che, in realtà, non c’era.

Abbiamo letto, invece, sui libri di storia, di persone che hanno liberato il loro territorio nazionale da un’invasione, quella nazi-fascista. Quello che dovrebbero fare, alle prossime consultazioni amministrative, i cittadini fiorentini di fronte all’“invasione” del fatuo renzismo e dei suoi rappresentanti.

 

 

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:36