Mezzogiorno in crisi, la lettera al Premier

Caro presidente, lei ha detto agli amministratori e ai cittadini del Mezzogiorno in crisi: “Impegnatevi, non lamentatevi e non versate lacrime sull’abbandono del Sud da parte del Governo”. Lei non ha torto perché, ormai, nelle regioni meridionali, anche le lacrime scarseggiano, come i posti di lavoro, le industrie e gli investimenti...

In un contesto così negativo, come quello disegnato dalla relazione annuale della Svimez, presidente, quando trova un po’ di tempo, si impegni per mantenere la promessa che fece a Napoli il 14 agosto dell’anno scorso. Lei disse che avrebbe risolto i problemi di Bagnoli, di un’area, cioè, abbandonata all’incuria da 25 anni, quando fallì l’Italsider. Purtroppo, sinora, non ha nominato il commissario per Bagnoli e neppure è apparsa l’ombra del “soggetto attuatore”. A Napoli qualcuno, riadattando le parole del vecchio Adriano Celentano, sostiene che lei, signor Matteo, è “rock” a Roma ma lento in Campania e nel Sud, dove le promesse tweettate e gli epocali cambiamenti non si sono ancora notati.

Il sindaco Luigi de Magistris, come Beppe Grillo, ha fallito in un Mezzogiorno che, finita la stagione degli aiuti pubblici, ha bocciato i nuovi e poco credibili “Masanielli”. E, sempre in Campania, incombe il rischio di dover restituire alla Ue oltre 2 miliardi di euro, quasi tutti i fondi stanziati per il porto di Napoli e per altre opere non realizzate.

Presidente, un suo predecessore a Palazzo Chigi, grintoso e decisionista, Bettino Craxi, sosteneva che quando non c’è la volontà politica di risolvere un problema si nomina una commissione. Stavolta, si pensa, erroneamente, di ridare centralità alla questione meridionale creando un ministero per il Sud. Non occorrono nuovi carrozzoni, ma vanno tagliati drasticamente i compensi, distribuiti nelle 51 società controllate dagli enti locali, con ben 38mila poltrone di nomina politica! Lo sa che se fossero completate le ben 237 infrastrutture incompiute al Sud si aiuterebbe la ripresa, fermando un grande spreco delle risorse pubbliche? Perché non promuove una conferenza nazionale per rilanciare il turismo?

C’è un “Sud alle vongole”, come lo avrebbe definito Ennio Flaiano, che va combattuto e sconfitto, in primo luogo dai meridionali onesti e capaci, che devono svegliarsi e ribellarsi contro gli arroganti boss dei poteri illegali. Le prime risposte, in termini di riduzione degli sprechi, devono venire dagli amministratori. Degli 82 Comuni italiani in disavanzo, ben 42 si trovano nel Sud: 13 in Campania, 9 in Puglia, Calabria e Sicilia, 2 in Basilicata. I soli enti calabresi, campani e siciliani hanno accumulato un disavanzo di circa 100 milioni di euro sui 158 complessivi. E intanto la disoccupazione, in primis quella giovanile, continua a salire.

Lei, presidente, nominando un ministro per il Sud, non commetta lo stesso errore di quanti, sbagliando, ritengono che, sinora, i problemi del Mezzogiorno non siano stati risolti a causa dell’assenza di una forza radicata nel Sud, con le caratteristiche della Lega Nord. Al contrario, è mancata (e manca) una classe dirigente (non solo in politica) seria, credibile e stimata, a Roma, a Torino e in sede locale.

Caro presidente, aiuti a crescere, sotto il Garigliano, una nuova e più preparata generazione di politici e amministratori. Non dia spazio, come hanno fatto i suoi predecessori, a notabili che le assicureranno di avere al seguito pletore di famigli e clienti, pronti a fare da grancassa alla loro modesta e senza qualità attività parlamentare. E basta con gli sprechi e le ruberie, come quella di Agrigento, dove i consiglieri comunali in un solo anno hanno intascato, a titolo di indennità di mandato, 300mila euro, per presunte 1133 riunioni e commissioni!

Caro presidente, dica no ai peones, che le promettono tanti voti ma non sono in grado neppure di conferire con un ministro e si accontentano di essere ricevuti da qualche distratto burocrate. Premi i meritevoli, i giovani di valore, laureati negli Atenei del Sud, che ci sono, e mostri il cartellino rosso a quanti, a Roma, postulano piccole e irrilevanti richieste, scodinzolando nelle anticamere, sua e dei suoi collaboratori, in primis della bella e brava Maria Elena Boschi e dell’influente Luca Lotti. Un cordiale saluto e buon lavoro!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:27