Oltre la democrazia, una proposta

È ora di rendersi conto di qualche piccolo dettaglio da cambiare. Primo: la democrazia ha terminato il suo ciclo.

Ha rappresentato per un periodo un modello di organizzare la società che era il migliore raggiunto. Ma con il tempo si è degradata; per prima cosa si fonda su di un precetto teoricamente giusto, ma praticamente sbagliato: il governo della maggioranza.

È storicamente e attualmente dimostrato che la maggioranza ha sempre avuto e sempre avrà torto, anche quando il torto aveva ragione. Oltretutto adesso non è la maggioranza che governa, ma una minoranza organizzata. La democrazia per vivere ha avuto la necessità di inventarsi l’opinione pubblica, che è una organizzazione dell’ignoranza elevata a dignità suprema. Ignoranza come guida della società. C’è un modo peggiore di avvelenare l’individuo?

L’opinione pubblica ha come riferimento l’informazione. È empiricamente provato che almeno l’89 per cento dei giornalisti è dotato di un neurone a testa, per di più in cattiva salute. Pennivendoli straccioni che ormai per 29 euro scrivono ciò che gli viene dettato. O notizie inutili o reiterate diffamazioni che per loro sono scoop e che invece hanno per conseguenza quella di diffondere non-conoscenza, e quindi ignoranza, mettendo in cattiva luce quei pochi che rischiano, e nell’ignoto di certezze si mettono in rischio rischiando di diffondere benessere.

Ma il piccolo uomo che è maggioranza preferisce un’uguaglianza al ribasso. Altro dogma errato: la legge è uguale per tutti. A parte che non lo è per la strage di diritto commessa soprattutto dalle istituzioni. La non certezza di diritto e la quotidiana strage che di esso si fa, precede la strage di popolo. Già Aristotele insegnava che era ingiusto trattare gli uguali in modo diseguale, ma altrettanto ingiusto era trattare in modo eguale i diseguali. Noi nasciamo e forse in questa unica vita dovremmo dedicarci alla nostra autorealizzazione e non fare file per i moduli o essere invasi da leggi ed omuncoli che si impicciano dei nostri comportamenti.

Il rimedio è trasformare la democrazia in una forma di regole di meritocrazia per l’individuazione di chi è più adatto a governarci. A costo di mettere in dubbio il diritto, una testa ed un voto. Usare certi giornali come carta per incartare il pesce. Tolleranza zero verso gli stupidi. È facile individuarli e isolarli. Capacità di disubbidire (ad una legge stupida non si obbedisce) e non avere paura.

Quell’undici per cento di informazione e di cittadini pensanti sono sufficienti ad un’operazione rigenerante del Paese. Abbiamo addirittura una classe politica migliore della maggioranza del Paese. Una élite culturale ed imprenditoriale del Paese può di concerto lavorare nelle teste e nel cuore delle persone. Ricordiamoci che il Blake affermava: la stessa legge per il bue e il leone è oppressione. Stiamo assistendo alla tirannia del più debole verso il più forte. Lasciamo ai figli le condizioni per una vita migliore, ma viviamo anche noi una vita degna di essere vissuta…

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:35