Il pifferaio fiorentino   e le sue “sparate”

Il pifferaio fiorentino, non contento di averne sparate tante, supera se stesso promettendo di ridurre le tasse in modo drastico. In un modo addirittura più drastico di quanto aveva promesso Silvio Berlusconi, quando ospite del sempiterno Bruno Vespa annunciava gli stessi provvedimenti dell’attuale Premier, senza peraltro riuscire nell’intento a causa dei problemi creati da parte dei partiti che componevano la maggioranza, con in testa il rinnegato Gianfranco Fini che riuscì nell’intento di sfaldare un partito che gli italiani con un voto bulgaro avevano legittimato a governare. Da quel momento è stato gioco facile per Re Giorgio, dopo la disastrosa esperienza del Governo tecnico guidato da Mario Monti, consegnare alla sinistra le redini del Paese. Tanto premesso, il voltagabbana Angelino Alfano, incollato alla poltrona succeda quel che succeda, trova il modo di condividere l’annuncio di Renzi, definendolo non storico ma quale intento di realizzare il programma di centrodestra voluto proprio da Berlusconi che prometteva e continua a promettere la riduzione delle tasse. La sfacciataggine non ha più limiti a tal punto che, con sorriso beffardo ed ironico, il ciellino Lupi ha confermato il concetto.

Ma sorvoliamo per un momento sul catastrofico momento istituzionale, per occuparci della indecorosa per non definirla indecente performance del Prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che ha ordinato nella periferia nord della Capitale la carica della polizia in danno di cittadini inermi ed indifesi che hanno avuto l’unico torto di difendere il loro legittimo diritto di poter godere della loro casa e degli spazi propri del Casale San Nicola. Chi ha potuto vedere con obiettività le immagini riportate dai telegiornali ha notato donne anziane e madri, strattonate dalle forze di polizia e buttate a terra, che gridavano disperate il loro disagio causato dall’arrivo senza preavviso dei profughi o clandestini che siano. Ma non basta (e non mi riferisco di certo alle forze dell’ordine che dimostravano il loro imbarazzo), due poliziotti, togliendosi il casco, dimostravano il loro dissenso alle persone che protestavano; senza contare che Gabrielli ha definito, traendo spunto dalla presenza il loco di alcuni esponenti di CasaPound, “facinorosi” gli abitanti di Casale San Nicola. Il tutto con il beneplacito dell’inimitabile Alfano, ispiratore dell’operazione. Ma non è tutto, nell’occasione la polizia ha arrestato un esponente di Fratelli d’Italia che tentava di sostenere la rivolta degli abitanti di Casale San Nicola, reo certo di nessun atto violento ma di aver dato il dovuto sostegno ai cittadini che lo avevano eletto. Nel mentre l’autorità giudiziaria il giorno dopo rimediava all’errore commesso dalle forze dell’ordine, e tutti i media stigmatizzavano il comportamento di CasaPound e di qualche giovane che aveva alzato il braccio interpretandolo come un saluto fascista.

Ma questa Italia - me lo chiedono in molti - è la stessa Italia di Mazzini, Garibaldi e di Vittorio Emanuele II, oppure è l’Italietta di De Gasperi e Togliatti, che uscita dalla devastante ultima guerra ha avuto bisogno di alcune menti illuminate quali De Nicola, Einaudi ed altri per darsi un ordinamento democratico? Un ordinamento democratico che da più di quattro anni è sistematicamente violato, con la complicità della magistratura deviata che non rinuncia ai simboli propri della delicata funzione, ma che spesso e volentieri condiziona l’altrettanto delicata funzione che dovrebbero svolgere il potere legislativo ed il potere esecutivo. Uso il condizionale perché è chiaro a tutti che il potere legislativo è in mano a gente impreparata e corrotta, mentre il potere esecutivo vive alla giornata sulle ciance continue di Renzi, aggravate da progetti e riforme che il pifferaio fiorentino non potrà mai realizzare.

 

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:23