Le “balle spaziali” a Cinque Stelle

Ospite del talk mattiniero “Coffee Break”, condotto in questi giorni da Flavia Fratello, l’esponente del direttorio del Movimento Cinque Stelle, Carla Ruocco (nella foto), ci ha spiegato un metodo infallibile per evitare qualunque rischio di bancarotta dello Stato. A suo dire l’uovo di Colombo consisterebbe nel famigerato reddito di cittadinanza di 780 euro, con il quale - testualmente - non si teme più alcun rischio di default, in quanto la redistribuzione garantirebbe meglio di qualunque altra ricetta la ripresa economica. In sintesi questa geniale grillina, che dal 2004 riveste il ruolo di funzionario tributario presso l’Agenzia delle entrate, ritiene che distribuendo a pioggia ciò che ella definisce un reddito di dignità, la misura porterebbe i suoi beneficiari a spendere le somme ricevute, generando un classico stimolo keynesiano della domanda.

Ora, a parte il piccolo dettaglio relativo al modo di reperire la necessaria, colossale quantità di risorse finanziarie - a meno di uscire dall’Euro e dispensare montagne di cartuccelle svalutate con cui farci l’insalata - è proprio sul piano logico-razionale che le cose non stanno affatto nei termini di questa delirante teoria. In primis ritenere, dopo essere stati più volte sull’orlo del baratro, che si possano migliorare le cose aumentando ulteriormente una spesa pubblica che a biglie ferme ha già superato il 55 per cento del Prodotto interno lordo denota una profonda ignoranza dei profondi nodi sistemici che soffocano l’economia italiana. Una economia affetta da un grave eccesso di spesa e di conseguente tassazione. E non è seguendo la Grecia sulla strada di una forsennata redistribuzione dei quattrini degli altri, compresi quelli di eventuali nuovi creditori, che possiamo pensare di far ripartire lo sviluppo. Sviluppo che è ora di finirla di immaginarlo sempre e comunque come il risultato di politiche di stimolo della domanda di natura assistenziale. Per come stiamo messi, con una pressione fiscale su investimenti e consumi proibitiva, non c’è alternativa seria ad una ripresa che parta dal lato dell’offerta; il ché significa ridurre il perimetro pubblico a vantaggio di un drastico abbattimento del prelievo tributario allargato.

Ma questo tipo di impostazione, seguita dai Paesi europei con i più alti tassi di crescita, non piace affatto ai tanti, troppi profeti di sventure della nostra Repubblica delle banane, dannatamente inclini ad ottenere consenso in cambio di pasti gratis. Da noi sembra proprio che la madre dei politici irresponsabili sia sempre incinta.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:21