Democrazia “sconosciuta”

La dialettica politica è il sale della Democrazia, ma quando il confronto delle idee sfocia nel davvero indecoroso comportamento dei politici attuali che tutto fanno tranne quanto necessario per la tutela dell’interesse comune in un momento di particolare disagio nel quale vivono i cittadini, assillati dalle tasse insopportabili e dalla scarsa e costosa prestazione di servizi, la parola Democrazia si riduce alla enunciazione di un concetto.

Celebrate le Regionali, in cui l’unico vero vincitore è stato l’astensionismo, l’arrogante Matteo Renzi non solo fa figuracce in Europa - dove viene accolto con la canzone “Azzurro” anziché con l’inno di Mameli - ma si permette, lui che presiede il Governo senza legittimazione popolare, di pronunciare diktat non solo nei confronti degli esponenti del suo partito che si sono permessi di criticare alcuni provvedimenti invisi alla sinistra vera, ma anche nei confronti di altri protagonisti della vita politica che non la pensano come lui.

Se è vero che i prefetti nelle province italiane sono i rappresentanti del Governo, è altrettanto vero che i Governatori delle Regioni ed i sindaci, eletti dal popolo, hanno nell’ambito del territorio da loro amministrato piena autonomia di gestione e possono rappresentare il disagio dei cittadini che li hanno eletti. E che si tratti di disagio insopportabile per tutti quello della immigrazione selvaggia è fuor di dubbio. La posizione geografica del nostro martoriato Paese ovviamente, rispetto agli altri Paesi Europei, favorisce l’invasione delle coste da parte dei disperati che fuggono dalle guerre e dalla fame nella speranza di poter avere in altri territori un futuro migliore. Ma ciò non giustifica che l’Italia debba farsi carico della maggior parte dei fuggiaschi che, è bene precisare non sono solo rifugiati chiedenti asilo politico, ma nella maggior parte clandestini e delinquenti, magari affiliati all’Isis.

Se il Governatore della Val d’Aosta ha problemi ad accoglierli, al pari del sindaco di Corigliano, cittadina calabra situata sul mar Ionio, avranno le loro ragioni, dovendosi preoccupare dei cittadini valdostani o calabresi per non parlare dei liguri, o dei veneti, o dei lombardi. Se si fa parte tutti dell’Europa, è l’Europa che deve trovare la soluzione, non certo il chierichetto Angelino Alfano, che per opporsi a Zaia o a Maroni non sa dire altro che “il nord odia il sud”, innescando una spirale davvero pericolosa, come se il sud soltanto fosse favorevole all’accoglienza a differenza del nord ed i cui abitanti vengono definiti addirittura “razzisti”.

Ma a proposito di immigrazione selvaggia, l’altro ieri ho assistito in difesa di un cliente all’udienza fissata per la tutela dei terzi che dopo i provvedimenti cautelari assunti dalla Magistratura nell’ambito dell’inchiesta su Roma, Capitale di un sistema mafioso senza precedenti. Il signor Buzzi ovviamente in sintonia con la pubblica accusa ha rilasciato dichiarazioni in videoconferenza, con le quali, dopo aver lodato e definito persona corretta Carminati, ha chiesto il dissequestro della sua abitazione per la quale è in corso il pagamento del mutuo. Il suo difensore, un giovane, preso dal panico ha cercato di impedire le dichiarazione del proprio cliente, ma il presidente del Tribunale ha consentito che il Buzzi rispondesse alle domande del pubblico ministero, respingendo ogni tentativo del giovane difensore che, ignaro, tentava di porvi riparo. Ogni ulteriore commento è davvero inutile e superfluo, essendo chiaro a tutti che sia il Buzzi che il Pm avevano un unico obiettivo: far luce su tutto il losco affare in cambio di agevolazioni riguardanti la pena, per la collaborazione. A me che ho ricoperto incarichi istituzionali nell’ambito dell’avvocatura italiana ed internazionale, è venuto in mente, quale reazione a tutto ciò, avrebbe avuto un Barrister inglese o un avvocato francese e tedesco se avessero assistito a questo evento che definire particolare per non dire squallido è poco. Purtroppo ho pensato ed a lungo e sono giunto alla conclusione che l’Italia, patria del Diritto come era definita fino al secolo scorso, è invece la Patria dell’illegalità e dell’infamia.

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 15:11