Comunisti masochisti  e premier progressista

Da tempo ormai la maggior parte degli italiani pensa che il “Pifferaio fiorentino” sia la fotocopia di Silvio Berlusconi, nel modo con il quale si propone di ritenere vana ed inutile la contrapposizione politica tra il centrodestra ed il centrosinistra, tanto a Metteo Renzi è sufficiente garantire tutti sulla libertà non solo di espressione ma anche economica e sociale.

Dico di più, anche Berlusconi era convinto di avere in Renzi il suo successore, tanto da farsi convincere a siglare, purtroppo solo a parole, lo sciagurato Patto del Nazareno. Purtroppo Berlusconi non è più quello del 1994 o quello del 2008, ma la brutta copia di quell’imprenditore che, animato e sospinto dall’ideologia liberale, sconfisse la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto e successivamente quella pacifista del catto-comunista Romano Prodi, che aveva dato vita alla coalizione dell’Ulivo.

Sono passati tanti anni, ma quell’ideologia non ha prodotto i frutti sperati, in quanto il Cavaliere si è contornato di personaggi squallidi ed interessati che con il passar del tempo, complice la Magistratura di sinistra, lo hanno portato, vuoi con i consigli sbagliati, vedi quelli del cerimoniere Gianni Letta, vuoi quelli dei traditori e voltagabbana come Fini ed Alfano, a commettere tantissimi errori, che purtroppo hanno riguardato di riflesso il popolo italiano, ormai così disastrato ed oppresso dal Fisco come nessun altro popolo europeo da essere diventato apatico e confuso a tal punto da non più comprendere la differenza abissale che passa tra il centrodestra ed il centrosinistra.

Sono passati ormai quattro anni dall’avvento disastroso del Governo Tecnico di Mario Monti e non vi è alcun segnale di cambiamento nonostante quello che dice Renzi, che con arroganza e spavalderia cerca di conquistare l’elettorato che fu di Berlusconi facendo finta di combattere i comunisti e trattando male gli esponenti storici del suo partito, come D’Alema e Bersani, che, sentendosi messi da parte minacciano di abbandonare il Partito Democratico, ma che non attueranno mai il proposito perché altrimenti non saprebbero dove andare. Comunque il giovane premier è svelto e, preso atto che in Europa la sinistra perde sempre - nell’occasione la vittoria di Cameron in Inghilterra - definisce i suoi compagni “masochisti” in quanto non progressisti, mentre lui che è un progressista vince in Italia.

Sconfitti così i comunisti masochisti, ed in presenza di un Berlusconi confuso e di un centrodestra diviso e conflittuale, Renzi non ha problemi a governare. Se così è, dice la gente, perché non incoraggiare un giovane che ha le idee chiare e parla come parlava Berlusconi, avendo anche la sfacciataggine di porre in discussione la pronuncia della Corte Costituzionale sulla Legge Fornero, dicendo che occorre tempo per leggere la motivazione e che quindi i pensionati danneggiati debbono continuare a soffrire la fame.

Comunque, bisogna dargliene atto, il giovane Renzi sceglie donne belle e giovani rendendole partecipi dell’attività governativa ed esponendole alla vita pubblica per descrivere e propagandare le sue iniziative politiche a tal punto che una di esse, la bellissima Maria Elena Boschi, sfida il Parlamento, giustamente pretendendo, visto il successo, la poltrona di primo ministro. E Berlusconi che ha individuato in Franco Coppi il difensore dotto e professionalmente inimitabile, che cosa fa? Sempre contornato dai soliti consiglieri, prima si scaglia giustamente con l’Europa che combatte Putin e poi chiama Bush chiedendo aiuto per l’Italia, in mano al traditore Renzi e quindi ad Obama, per fondare in Italia il Partito Repubblicano da contrapporre al Pd di Renzi, dimenticando purtroppo chi sono gli americani, sempre inaffidabili per non usare l’epiteto usato da mister Churchill dopo la fine della Seconda guerra mondiale: “Idiots”. Poveri noi, che Dio ci aiuti!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:27