
Riduzione della pressione fiscale, delegiferare e deregolamentare la burocrazia per consentire di andare incontro al mercato e all’impresa, all’imprenditorialità italiana, modernizzare ed “efficientare” lo Stato rendendolo leggero e “minimo”. Sono queste le coordinate, le parole d’ordine dell’Italia che funziona, quella che verrà. Lo Stato quale assicurazione minima al cittadino, che ne rende più facile la vita. Traghettare, trasferendola, la cosa pubblica nel privato rendendola snella ed essenziale, cioè riducendo l’attività pubblica a pochi servizi davvero utili.
Renzi e il suo governo non eletto dagli italiani sono andati nella direzione opposta, hanno cioè continuato ad immettere nella Pubblica amministrazione appesantendo lo Stato e sono stati smascherati, presi in castagna, dall’aumento della fiscalità che impedisce ogni nostra possibile crescita e sviluppo. Balle su balle quelle raccontate da Padoan ancora l’altro giorno quando ha “promesso” una riduzione inesistente della tassazione dato che nel Documento di economia e finanza (Def) dello scorso 10 aprile non può non sapere che vi è scritto che la pressione oggi è del 43,5 per cento superiore al 2014 e che salirà ulteriormente nel triennio 2016/2018 oltre il 44 per cento. Prese per i fondelli agli italiani, unitamente alla legge elettorale che, facendo cogliere Renzi con le mani nel sacco, lo ha smascherato sull’imposizione del suo personale autoritarismo. Non è stato semplificato legislativamente e burocraticamente alcunché, al contrario sono state imposte nuove legislazioni a ostruzione totale di ogni possibile crescita dell’Italia.
Il nuovo partito repubblicano, fatto sul modello del grand old party statunitense, deve andare al potere del Paese e attuare la rivoluzione liberale del nostro Paese, dando vita a un nuovo centrodestra moderato, unito e competitivo, tale da riportare nuovamente al governo eletto dagli italiani i moderati, allo stesso modo in cui ha fatto Cameron in Gran Bretagna. Un progetto che ha quali parole d’ordine la drastica detassazione, la destatalizzazione, la spinta sulla produzione e sull’impresa, più sicurezza e maggiore centralità della persona. Perseguire il benessere comune tramite il mercato, non tramite il depredamento dello Stato. Meno tasse, meno Stato, meno spesa pubblica, più consumi, più impresa, più lavoro, più crescita e benessere.
Anche rincorrere il lusso, perché fa bene a tutti, uno yacht sfama duecento famiglie, crea economia, produce occupazione, stimola il nostro turismo. La tassazione lo esclude, lo incanala e spedisce verso altri lidi, fuori dall’Italia. Si ricordi sempre che una barca è un vero tesoro per tutti. È necessario fare come Cameron e cioè tagliare la spesa pubblica e in maniera corrispondente ridurre la pressione fiscale per riportare l’economia a crescere, stimolando i consumi e gli investimenti, quindi più gettito e più risorse per gli ammortizzatori sociali, quindi più benessere. Specificamente, il programma del nuovo partito repubblicano deve prevedere la riduzione progressiva della spesa pubblica corrente che, unitamente alla riduzione della pressione fiscale sulle famiglie e sulle imprese, porterà a tassi di sviluppo costanti sopra il 2 per cento e alla capacità di creare occupazione in modo da riportare il tasso di disoccupazione al 5/6 per cento quale è in Gran Bretagna. Meno tasse, più consumi, più investimenti, più crescita, più lavoro, più gettito, più welfare, benessere per tutti. Bisogna cambiare le regole per crescere. Ritornare alla democrazia, al voto degli italiani con il nuovo partito repubblicano, e, cambiando le regole in Italia, fare come già sta facendo Cameron, cioè ricontrattare le regole anche in Europa.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:25