Destiamoci tutti... Non evaporiamo

State tranquilli che anche con la Consulta il governo troverà il modo di farci capire quanto rispetto del diritto e della gente ci sia nel nostro Paese. Se fosse successo il contrario, cioè che un privato avesse sottratto qualcosa allo Stato illegalmente, sarebbero già scattati sequestri, pignoramenti, sanzioni e persecuzioni; ma se lo fa il governo, quello democratico, c’è tutto il tempo per escogitare il modo di evitarlo, di intervenire per trasformare la mazzata in un pannicello caldo. Questa è l’Italia signori miei, questo è lo Stato, questo è quello che ci spetta nel nostro Paese, all’esecutivo e alla maggioranza parlamentare non gliene frega un tubo delle sentenze a favore dei cittadini.

Per questo sui danni vergognosi fatti da Mario Monti e Elsa Fornero verso i pensionati s’inventeranno, come già si dice, qualche legge che scavalchi il dispositivo insabbiandolo in tutto o in parte. Diamoci pace; nel nostro Paese, per chi ancora non lo avesse capito, lo stato di diritto è un’opzione nelle mani del governo e di chi comanda e non un dettato costituzionale; in Italia le garanzie non sono per il popolo sovrano ma per l’Equitalia, l’amministrazione, i ministeri e la burocrazia alla faccia della giustizia e della democrazia. Quello della Corte Costituzionale e della sentenza sul taglio degli adeguamenti alle pensioni è solo un fatto fra i tanti, potremmo aggiungere quello sui dirigenti delle tasse nominati illegalmente, sui referendum ratificati e disattesi, sulle multe dell’Europa sulla malagiustizia e sulle patrimoniali nascoste e incostituzionali; insomma un’enormità di orrori che ci consegnano alla schiavitù piuttosto che alla sovranità assegnata dalla carta.

Siamo allo sbando. Altro che società liquida di Bauman, noi siamo andati oltre, abbiamo superato quello stadio e raggiunto il successivo quello dell’evaporazione, quello gassoso, quello del niente, ecco perché stiamo sul lastrico per tutto. Lo testimonia quello che succede e non solo per le sentenze ma per la legge elettorale, l’obbligo dell’euro che non abbiamo votato, l’utilizzo dell’articolo 138 (nato solo per qualche aggiustamento e utilizzato invece come fosse un grimaldello per stravolgere le regole di tutti), l’invasione di migliaia di disperati che subiamo senza poter fiatare e la situazione carceraria medievale; insomma uno schifo. Come se non bastasse, se prima andava male, da Monti a Renzi si è distrutto tutto; ci hanno tolto soldi, lavoro, risultati di mille sacrifici, non ci mandano a votare, ci spiano e controllano in ogni cosa alla faccia del diritto e della privatezza costituzionale.

Stiamo messi male, bisogna capirlo e veramente. Come dice l’inno di Mameli dovremmo destarci, svegliarci e farci sentire, altrimenti dall’evaporazione passeremo al buco nero dove tutto sparisce e tutto si annulla senza sapere dove e come andrà a finire. Ci hanno ridotti all’insussistenza. Metà della gente non vuole più votare e l’altra metà cercano di orientarla a piacere per essere sicuri di non perdere il potere, per questo con la prepotenza hanno imposto l’Italicum prendendo a schiaffi la democrazia.

In Italia si è ammalato tutto e tutto funziona al contrario; anziché il popolo comanda la classe dirigente, anziché i deboli si difendono i forti, anziché il primato della giustizia vige quello dell’ingiustizia, anziché lo Stato al servizio del cittadino si ha l’esatto opposto, tutti i giorni. Un quadro buio e desolante eppure ci parlano di ripresa, di benessere e di fiducia, di ricchezza in arrivo e di lavoro a iosa, di conti in ordine e in attivo, di successo e di progresso; magari fosse, ma non è vero. Anche qui vale la tara del contrario, balliamo sul filo così tanto che basta appunto una sentenza di qualche miliardo per farci entrare in rianimazione al punto di doverla cambiare o sovvertire.

Svegliamoci signori e facciamolo insieme, basta con le prese in giro, visto che l’ultima arma che abbiamo è quella del voto non la sprechiamo e a partire dalle regionali facciamogli capire che ci siamo e che vogliamo riprenderci il Paese, i diritti, la libertà ed il futuro.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:23