L’Europa del patto di stupidità

Dal Regolamento del 1997 ad oggi si è avuta l’Europa della stupidità, errata. Nel 1997 si è fatto ricorso a uno stratagemma, cioè si è approvato un Regolamento che non ha avuto bisogno di passare né dal Parlamento né dal voto referendario europeo. È il Regolamento numero 1466 del 1997, meglio conosciuto come il Patto di stabilità/stupidità. Romano Prodi ne è il “papà” italiano di quel Patto di Stabilità che oggi soffoca i Paesi europei, tra cui l’Italia. Nel 1992, anno del passaggio italiano dalla Prima alla Seconda Repubblica, il governo Andreotti fece inserire, per la verifica dei parametri del Trattato di Maastricht su deficit e debito, il criterio della tendenzialità. Fu l’allora ministro Guido Carli cioè che spiegò, facendolo inserire, al cancelliere tedesco Helmut Kohl la necessità della gradualità nella riduzione del debito. Non solo, si prevedeva la sospensione dei vincoli di bilancio al verificarsi di periodi particolarmente duri per le economie di uno Stato membro. La Francia pose allora quale condizione per l’adesione all’euro che anche l’Italia ne facesse parte temendo la svalutazione della lira.

Il primo accordo entrò in vigore il 7 febbraio 1992, e a marzo 1992 in Italia sarebbe entrata in funzione l’operazione Mani Pulite e lo stravolgimento con Tangentopoli da parte dei giudici telecomandati da sinistra, della politica italiana e dei suoi protagonisti, quelli di parte avversa. Al posto di Giulio Andreotti e Guido Carli entrarono politicamente in scena Romano Prodi e Carlo Azeglio Ciampi che insieme a Helmut Kohl e al ministro delle finanze Theo Waigel eliminarono il criterio della tendenzialità e della sospensione con un cambiamento che non avvenne attraverso un nuovo Trattato internazionale votato e condiviso ma facendo ricorso allo stratagemma imbroglio del Regolamento del 1997 che non aveva bisogno di passare né dal Parlamento né dal voto referendario europei. Così è nato ed è stato alimentato il Patto di Stupidità, con la “firma” della sinistra di Prodi già all’opera per appropriarsi del potere in Italia, annientati uno a uno tutti gli altri. Silvio Berlusconi sepolto dai processi, forze laiche liberali socialiste e repubblicane rincorse dai giudici d’assalto e il popolo italiano aizzato e inferocito a dovere tramite stampa e gogna pubblica, nessun “graffio” o torcimento di capello per la sinistra tangentara dei soldi dall’Urss e delle coop rosse italiote. Un Patto stupido e scellerato che ha dato a noi tutti cittadini europei miseria, disoccupazione, fallimenti, crisi, illiberalità. Tutto contro la nostra Costituzione. Il Regolamento numero 1466 del 1997 e quelli che sono seguiti hanno di fatto posto fine al regime democratico, di cui gli Stati membri europei rappresentavano la principale espressione, allo stesso vincolati da norme costituzionali interne, condizione necessaria allo stesso tempo per fare parte dell’Unione e della zona euro. Le collettività sono state private della democraticità poggiando il regime democratico su due presupposti ovvero che esista un vertice che disponga di “poteri” dei quali si avvalga per perseguire una propria politica economica e che i cittadini dispongano di una ampia tutela della libertà personale e di un adeguato livello di diritti sociali e soprattutto del potere di influire con il voto personale sugli indirizzi politici che il governo adotterà ed ai quali i cittadini dovranno assoggettarsi. Se il governo è privato dei poteri essenziali per decidere la propria politica economica, il regime democratico è automaticamente cancellato per il venire meno del suo presupposto.

La soppressione del regime democratico si qualifica tecnicamente come “instaurazione di fatto di un nuovo regime”, fattispecie ancora più grave di quella del “colpo di Stato”. Con il Regolamento numero 1466 del 1997 è stata privata la nostra collettività del regime democratico.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:27