Era-Napolitano: end

Uscito finalmente dalla prigione dorata e rientrato a casa nel quartierino Monti, insieme alla diletta cooperatrice Clio, è stato accolto da una piccola folla festante con la quale ha festeggiato il suo ritorno brindando all’evento ed assaggiando una certamente squisita torta tricolore. Giorgio Napolitano convertitosi dal credo fascista a quello togliattiano e sovietico, non immaginava certamente né di abitare in quel quartiere né tanto meno di festeggiare un lieto evento con il tricolore, vessillo per lui a dir poco blasfemo rispetto al drappo rosso con la falce e martello a lui tanto caro.

Ma il tempo passa e con passare del tempo si ammorbidiscono le ideologie a tal punto di appartenere ad un partito, erede del Pci, dei Ds e del Pds, che si chiama democratico. Pertanto nessuna meraviglia che re Giorgio festeggi con gli abitanti di quel rione, la liberazione (espressione a lui tanto cara) dalla ristrettezza di quelle mura che un tempo hanno ospitato pontefici e sovrani. La meraviglia è che quella gente, che certamente non è mai stata comunista, abbia festeggiato il ritorno di colui che fu comunista per davvero, tanto da brindare insieme ai suoi compagni all’invasione da parte dei carri armati sovietici dell’Ungheria. Debbo pensare che in quel rione non abita più la gente borghese di un tempo, che comunista certamente non era, e che, al posto di quella gente si sia insediata quella catto comunista o meglio radical chic. Ma non parliamo più di Napolitano del quale ci siamo finalmente liberati per buona pace di tutti, anche di Berlusconi.

Infine, poiché sono un padre vecchia maniera sono felicissimo della liberazione di Greta e Vanessa, sia costata anche quel che si dice; ridare il sorriso a due esseri umani e liberare i genitori dalle ansie e dalle paure che hanno sofferto non ha prezzo. Ma l’ennesima occasione di riscatto pagato sia da monito per tutti coloro che osannano il volontariato, anche quello che nasce e si realizza senza la minima cautela e senza che vi sia una organizzazione controllata e diretta dalle istituzioni.

Comunque, dopo la liberazione per tutti del capo dello Stato, il peggiore tra quelli che nel tempo si sono avvicendati, per favore niente scherzi e compromessi inutili, l’uomo giusto ce lo abbiamo ed è Antonio Martino. Solo con lui possiamo rivoltare l’Italia. Sarà impresa dura ed impossibile, ma tentar non nuoce!

Aggiornato il 06 aprile 2017 alle ore 15:21