E pur si muove! La destra che riflette

Adolfo Urso, direttore della fondazione “Farefuturo” organizza in data odierna a Roma un incontro al quale partecipano esponenti della società civile e della politica sul tema: “Sveglia il Centrodestra!”. Urso ha riunito intorno a un tavolo un significativo manipolo d’insoddisfatti a vario titolo. Con lui ci saranno, Raffaele Fitto, Giorgia Meloni, Flavio Tosi e Lorenzo Castellani. Oggi costoro provano a confrontarsi sperando di trovare un punto comune da cui ripartire, anche in vista di nuove alleanze nel più che probabile rimescolamento degli assetti all’intero del centrodestra.

Benissimo! Purché ci si parli e si pongano proposte convincenti sul tavolo, tutto fa brodo. Cosa sperare di meglio dopo una fase fin troppo lunga di smarrimento, se non di confusione di lingue e di argomenti degna della torre di Babele? Si è sempre detto che il centrodestra, come movimento politico, non fosse una caserma. E’ vero. Ma non può essere neanche un casino. Quindi, tutti i volenterosi che in questi giorni stanno organizzando momenti d’incontro e di dibattito farebbero bene a non prendersi a botte ancor prima che suoni il gong. In realtà, sarebbe auspicabile che non lo facessero neanche dopo, a match in corso. La stella polare di ogni iniziativa dovrebbe guidare i proponenti a riconoscere elementi di condivisione sui quali puntare per la ricostruzione. Le analisi del sangue, per cercare la purezza dei quarti di nobiltà, oggi non funzionano, posto che abbiano mai funzionato.

Perciò ci viene complicato comprendere perché diamine tra persone di indubbio valore, sparse un po’ dappertutto nella redazione della prestigiosa rivista “Formiche”, nel fortilizio del liberalismo italiano che è “Tocqueville” e all’interno della fondazione “Farefuturo”, si sia scatenata una rivalità da liceali. E poi, che ineleganza nell’inveire l’un contro l’altro dandosi del “finiano”, a mo’ d’insulto. Tanto più che a farlo sono coloro che in passato hanno tratto benefici, sia pure soltanto morali, dall’aver condiviso un percorso politico con un leader indiscusso della destra italiana qual è stato Gianfranco Fini. Se il buongiorno si vede dal mattino, allora: buonanotte! Non sarebbe meglio concentrarsi sulla sostanza dell’iniziativa, evitando di disperdere l’attenzione in questioni futili che non hanno, al momento, alcun significato? I promotori della “cosa blu” pongono un problema a proposito della configurazione del perimetro del futuro centrodestra.

Essi sostengono che l’Udc di Casini e il Ncd di Alfano non vi debbano essere esclusi. Legittima posizione. Tuttavia è altrettanto legittimo chiedersi se il progetto politico del neocentrismo di matrice post-democristiana possa interagire positivamente con la ricalibratura di una visione della destra più assertiva di quanto non lo sia stato in passato nel perseguire valori autenticamente laici e liberali. L’errore capitale che ha condannato al sostanziale fallimento la leadership politica berlusconiana è stato di credere che la sola aggregazione del consenso bastasse per governare il cambiamento della nostra società. Berlusconi è stato bloccato dai veti incrociati che gli hanno permesso di fare assai poco.

Chi ci assicura che lo schema delle reciproche interdizioni non possa ripetersi in presenza di un nuova vittoria elettorale? Oggi con Urso si riuniscono personaggi politici molto diversi tra loro, accomunati probabilmente dall’unica ambizione alla leadership in un ipotetico futuro meta-berlusconiano e, vista la presenza tra i relatori del sindaco di Verona Flavio Tosi, anche meta-salviniano.

E’ probabile che l’unico punto sul quale si troveranno d’accordo sarà quello di chiedere a gran voce che, anche nel centrodestra, si celebrino le primarie. Ma a cosa potranno servire se prima non ci si prende la briga di organizzare altre primarie: quelle delle idee? Si scelga un progetto da condividere e, poi, se sarà necessario ci si disputerà la leadership. In politica non è come in aritmetica, cambiando l’ordine dei fattori il prodotto cambia. E come se cambia.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:36