
Italia mia, povera Italia mia, come è stata ridotta dopo tre anni di continua violazione del dettato costituzionale alla quale hanno concorso non solo le massime cariche dello Stato ma tutti i partiti politici di destra, centro e sinistra, in nome del “maledetto senso di responsabilità” che è stato la causa principale del degrado socio-economico del Paese più bello del mondo e che fino a non molto tempo fa era considerato la quinta potenza industriale del mondo.
Per rendersi conto della triste realtà nella quale viviamo, da un canto non possiamo ignorare gli orrendi delitti che vengono commessi ogni giorno, senza riuscire ad individuare i responsabili in una società multirazziale senza controllo, ma protetta da tutti coloro che vedono nel falso concetto dell’accoglienza la giustificazione a tutto. E’ normale che una mamma accompagni il suo figliolo a scuola, lasciandolo all’entrata e che dopo tre ore trovi il suo corpo dilaniato in un fosso, senza dare all’accaduto l’unica vera interpretazione, quella di un comportamento violento da parte di uno squilibrato o disadattato sociale.
Da oggi in poi i talk-show di tutte le televisioni, pubbliche e private trarranno spunto per celebrare processi privati al solo scopo di procurarsi proventi pubblicitari utili per l’azienda. Ieri dopo essermi purificato l’anima ed il cervello partecipando ad una manifestazione politica dove si parlava solo di italianità e dove con grande rammarico si dibatteva sulla davvero sconcertante questione dei tanti giovani di talento che vanno ad arricchire con la loro genialità il mondo, mi sono imbattuto nel pomeriggio, cambiando canale ogni dieci minuti, nelle tante trasmissioni di intrattenimento, con manifestazione di giubilo da parte di un pubblico che, potendo toccare o stringere la mano di Fabio Testi, che all’età di 73 anni sposerà una signorina di trent'anni più giovane di lui, va in estasi.
Subito dopo la fanno da padroni i quiz tipo "l’Eredità" o "Avanti un altro", trasmissioni nelle quali vi è l’esaltazione dell’ignoranza italica, se è vero come è vero che se si chiede in quale regione si trova Matera la risposta è l’Abruzzo, oppure dove si trova Vercelli, la risposta è Emilia Romagna e via di seguito; per non parlare di cultura letteraria o artistica: “come si chiama Petrarca?". La risposta è Giovanni; oppure "come si chiama Boccaccio?", la risposta è Francesco. Poi c’è il calcio con il derby Juventus-Torino ed in prima serata Roma-Inter. Tutti davanti al televisore per assistere alla prodezza di Pirlo, a dir la verità favorita dalla solita svista arbitrale con la quale è stato ignorato un fallo commesso ai danni di un difensore del Toro. Gioia e rabbia a seconda della sponda del tifo, ma io e tanti altri abbiamo passato una notte insonne pensando al bambino di otto anni trucidato ed ai genitori la cui esistenza non avrà più ragione di essere.
Questa è purtroppo l’Italia attuale, ragion per la quale trionfa, ma ormai forse non più, il pifferaio fiorentino, che paragona la performance del Cavaliere alla corsa pazza del Palio di Siena, e per la quale Berlusconi, fornendo soluzioni utili, ma allo stato dell’arte avveniristiche per la ripresa del Paese, tenta di rivitalizzare un partito che ha bisogno di novità. Per far sì che l’episodio del bambino non si ripeta più, non sono più sufficienti le parole o le promesse, ma i fatti. Mi si perdoni un esempio calcistico, la Juventus come capitava ai tempi di Agnelli continuerà a vincere e le altre squadre saranno sempre seconde, perché nulla è cambiato!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:03