
Governo ladro, davvero ladro, ma un cittadino che non ha a che fare con la giustizia civile, non sa che per ottenere tutela ai propri diritti deve pagare un contributo che si chiama unificato, ma di unificato non ha nulla. Faccio un esempio chiaro e lampante a dimostrazione del fatto che lo Stato e per esso il Governo, per fornire un servizio che dovrebbe essere dato se non gratuitamente, quasi, pretende una somma esorbitante a tal punto da configurare il reato di usura o meglio di tentata estorsione.
Così è, se un cittadino o meglio nel caso un’impresa che subisce uno sfratto per morosità a causa della crisi che ha colpito alcuni settori del commercio, riceve un decreto ingiuntivo per la somma di 27mila euro, ovviamente esecutivo, lamentando gravissimi danni per un grave inadempimento del locatore, si rivolge ad un avvocato per essere assistito. L’avvocato si rende conto della situazione di precarietà economica del soggetto e non pretendendo nulla per la sua attività professionale, redige un atto di opposizione a decreto ingiuntivo, con domanda riconvenzionale tendente ad ottenere il risarcimento del danno provocato dal locatore.
Notificato l’atto con il pagamento della spesa di notifica, il legale si reca personalmente al ruolo generale degli affari civili, e dopo aver fatto la fila di tre ore, paga la modica somma di 759 euro così suddivisa: 250 euro per l’opposizione e 509 euro per la domanda riconvenzionale. Quanti cittadini possono sopportare un costo simile per la tutela dei propri diritti? Davvero pochi, neanche quelli che una volta appartenevano al ceto medio, ceto ormai vicino alla soglia di povertà. Eppure in questi giorni da parte di Matteo Renzi e del ministro Andrea Orlando ci si vanta di aver varato la riforma del processo civile per renderlo più snello e più veloce, ma certamente non meno costoso. Ovviamente il cliente, preso atto di questi costi, stava per mollare tutto se non ci fosse stato l’avvocato responsabile che non ha consentito tale scandalo.
D’altro canto per gente della mia età ed esperienza vissuta in presenza di giuristi sommi come Vittorio Scialoja, Piero Calamandrei, Alfredo De Marsico e tanti altri, lo scandalo e lo stupore è enorme, al solo pensiero di annoverare tra i ministri della giustizia degli ultimi anni, Piero Fassino, Roberto Castelli di professione ingegnere, passando per Giovanni Maria Flick e Clemente Mastella, per giungere alla Paola Severino, comunque giurista, e per finire ad Angelino Alfano e ad Andrea Orlando.
Non ci si può aspettare niente altro che un miracolo per risollevare il Paese non solo più bello del mondo, ma anche la Patria del diritto, con il quale il Padre Eterno intervenga per rendere giustizia ai derelitti, ormai privi di ogni speranza!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:15