Si voleva un’Italia   alla miseria? Ora c’è

L’Italia in Europa, senza una nuova trattativa e senza la definizione di nuove condizioni, non va da nessuna parte. Nella migliore delle ipotesi rimaniamo dove siamo, cioè agli inferi. Bisogna avere chiaro in mente come sono andate le cose, per tentare di intravedere uno spiraglio.

Le responsabilità sono tante. E gravi. Prima tra tutte quella di Giorgio Napolitano, Pci doc, legato stretto al sistema di finanziamenti illegali dai Paesi comunisti ai comunisti italiani, ha afferrato il potere e lo ha gestito. Questo è stato da sempre ed è tuttora il suo obiettivo. E così, con la sua “idea” di potere e di gestione del potere, ha annientato e distrutto l’Italia.

Silvio Berlusconi, cartina di tornasole dell’incapacità di tutta una vita a ridosso dello Stato di Napolitano, è stato volutamente annientato, con manovre non troppo celate dei fili dei burattini/giudici italiani. Un gruppo di scellerati che non ha mai capito il proprio ruolo e funzione e, magnificamente diretti, lanciati come kamikaze all’annientamento collettivo, distruggendo contro Berlusconi e il circo barnum che aveva messo su, Forza Italia. Un vero e proprio piano diretto al massacro, che, gradatamente ed a linee convergenti, ha centrato l’obiettivo, uno e uno solo, la distruzione nel Paese dell’unico rappresentante della politica liberale capitalista contro il fronte comunista, statalista e antieconomico (tutti sempre più poveri). La distruzione politica e personale di Berlusconi ha coinciso con il colpo secco della distruzione e disfacimento del rappresentante del pensiero liberale capitalista. Criminalizzati la Lega e il Movimento Cinque Stelle (soggetti purtroppo essenzialmente populisti e sostanzialmente senza arte né parte), l’Italia è stata sbattuta all’inferno, grazie e tramite Napolitano e i suoi governi a suo piacimento, di fatto subdoli e antidemocratici. Siamo all’egemonia vetero-comunista, al pan statalismo, alla povertà, alla non democrazia. E non c’è pupazzo o illusionista che tenga – vedi Monti, Letta, Renzi – qualsiasi cosa combinino siamo alla catastrofe politica, economica, umana del Paese. Perché è già avvenuta. Adesso vediamo e subiamo gli effetti, ma è già successo tutto.

La democrazia non ha funzionato. Il sistema dei giudici manovrati e allo stesso tempo fuori controllo, le inchieste a orologeria, gli accordi/non accordi, i soldi pubblici gestiti senza testa e per lo più dati in assistenza sociale, hanno portato a figuri improbabili al governo, incapaci. Promesse, minacce di scioperi e immediate concessioni, generose prebende e generosissimi stipendi pubblici. 

Siamo all’inferno, alla distruzione della democrazia italiana. E’ stata messa in atto una delle più violente aggressioni di politica, non solo giudiziaria, contro la democrazia, conniventi gli italiani vili ed opportunisti. 

Purtroppo l’Italia rimane dov’è, com’è adesso. Non si “ripara” il malfatto, non il danno.

Si voleva un Paese povero e depredato, sostanzialmente alla miseria? Adesso c’è. Godetevelo (e ringraziate chi di dovere).

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:18