La Merkel vince,   l’Italia guarda

Oggi, più che della Germania vittoriosa ai Mondiali di calcio, si parla della signora Merkel che, raggiante di gioia come ogni tedesco, festeggia il trionfo del suo Paese. Viceversa gli italiani, affascinati dal “pifferaio fiorentino”, si preoccupano del retropensiero della Cancelliera, che, secondo le notizie diffuse da qualche giornalista, vorrebbe dimettersi dalla sua carica mentre è al massimo della popolarità nel suo Paese, per aspirare a guidare la Commissione Europea o meglio occupare in seno all’Onu la più importante poltrona.

Io in Brasile ho visto una signora orgogliosa di rappresentare un grande Paese e fiera non solo di essere tedesca, ma di esercitare una leadership mondiale come pochissimi capi di Governo sanno fare, con un tratto felice ma discreto specie nei confronti dei ‘perdenti’. Per chiarezza, a me la Merkel non piace affatto e spesso l’ho criticata e continuerò a criticarla, certo come sono che non cederà lo scettro fino a quando potrà assicurare al suo Paese la posizione dominante della quale gode, ma debbo essere obiettivo sul comportamento mostrato.

L’Italia è quella che è, la Francia con il suo attuale capo di Governo forse riesce addirittura a far peggio di Renzi, così come Cameron, che pur muovendosi da una posizione di vantaggio per aver conservato la sterlina, fa di tutto per trovare l’occasione buona per uscire dall’Europa, mentre i Paesi virtuosi del vecchio Continente non hanno problemi per avere usato prudenza nei tempi nei quali l’Italia sperperava risorse pubbliche a più non posso. Questa è la realtà e le riforme promesse dal “pifferaio fiorentino”, ammesso e non concesso che saranno realizzate, con l’aiuto di Silvio Berlusconi – che in questo periodo ha la doppia immagine, quella dello statista responsabile e quella della vittima sacrificale sull’altare della patria – non modificheranno di una virgola l’atteggiamento dell’Europa nei confronti dell’Italia.

Di Grillo non è proprio il caso di parlare, essendo il personaggio quello che è: uno sfasciatutto che gode, disteso su una spiaggetta di Porto Cervo, nell’assistere allo spettacolo davvero infimo offerto dai politici nostrani. Per lui è importante la visibilità e se dalla protesta dei malcapitati italiani delusi può ricevere un vantaggio sia pur minimo rispetto a quello atteso alle recenti elezioni europee, riesce a smuovere le acque per poter dire che tutto va male ed è contento.

In ogni caso l’Italia è terra di conquista e fra qualche tempo diventerà un protettorato, arabo, americano e soprattutto cinese. Io non so che cosa è successo nella famiglia del nostro amato Silvio, se il figlio tesse le lodi di Renzi, se la Pascale si iscrive insieme ad Alessandro Cecchi Paone all’Arcigay, se Berlusconi avalla la riforma del Senato così come è ipotizzata e uscita dalla Commissione, ed è pronto ad approvare l’Italicum, per poi andare al voto assicurando al Partito democratico di Renzi una sicura vittoria.

Forse siamo rimasti in pochi a credere nella Rivoluzione liberale che si sta trasformando in una rivoluzione liberal-socialista ma non ci possiamo stare e faremo di tutto perché il fondatore di Forza Italia, insieme alla Meloni e al dinamico Salvini, esca dallo stato di ipnosi in cui si trova stretto nella morsa tra la voglia di mantenere gli impegni presi e i processi che non smetteranno di essere celebrati, fino a quando non saranno riformati l’ordinamento giudiziario e il Consiglio superiore della magistratura. Infine, non oso neanche immaginare che spettacolo avrebbe offerto Renzi se a vincere i Mondiali fosse stata l’Italia.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:11