
Responsabilità civile dei magistrati, sì o no? Questo è il dilemma (nonostante il popolo italiano tanti anni fa si sia espresso nettamente per il sì attraverso un referendum). Le riforme istituzionali bisogna farle oppure no e, se sì, bisogna farle con Silvio Berlusconi o con Beppe Grillo? La riforma della Pubblica amministrazione bisogna farla oppure no? E, se sì, come bisogna farla, incidendo pesantemente sulla burocrazia oppure facendo una leggera modifica delle pastoie che costano ai cittadini più dei vantaggi per i quali è stata istituita? Bisogna abolire le tantissime società partecipate - a dire dei politici utili per assicurare i servizi ai cittadini - oppure mantenerle, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti? Bisogna riformare la giustizia penale e quella civile, quest’ultima davvero disastrata, ma l’ordinamento giudiziario non si può riformare?
Tanti interrogativi ai quali l’imbonitore di turno non dà alcuna risposta, se non proclamare un giorno sì e l’altro pure che con lui l’Italia finalmente risorgerà. Intanto noi italiani - tutti, non solo quelli definiti poveri - dopo esserci svegliati dal sogno azzurro ci siamo trovati nella triste realtà di compilare i vari modelli 730 e 740, da pagare entro la fatidica data del 16 giugno; con la Tasi più pesante dell’Imu, l’Imu sulla seconda casa e l’acconto Irpef, Irap e Iva (quest’ultimo miracolosamente prorogato al 7 luglio). Di certo l’imbonitore Matteo Renzi si vanterà di aver firmato il decreto di proroga al fine di far rifiatare un po’ i cittadini per poi, dopo il 7 luglio, costringerli a rinunciare alle vacanze, che ormai per la gran parte dei lavoratori (dipendenti e autonomi) si sono trasformate (quando va bene) in week-end “lunghi”. Bravo Renzi e bravissimi quei cittadini che hanno abboccato, dando al Partito Democratico il 41 per cento dei voti alle recenti elezioni europee; percentuale che viene sbandierata ai quattro venti per legittimare un Governo (l’ennesimo) non scelto dai suoi elettori.
Sì, l’Italia da tre anni a questa parte sembra vivere un’epoca antica, quella dove spesso e volentieri il sovrano, re o imperatore era l’unico arbitro del destino dei suoi sudditi. Infatti esiste un re camuffato da Presidente della Repubblica, esiste un Parlamento eletto con una legge elettorale dichiarata incostituzionale dalla Corte apposita, e pertanto illegittimo politicamente; vi è l’ennesimo Governo presieduto da un signore designato da re Giorgio, ma non eletto dal popolo. Prima si era provveduto a far cadere il Governo Berlusconi e, come ormai pare accertato, il tutto è stato frutto di un complotto internazionale. È questa la democrazia rappresentativa sbandierata da tutti? Ho seri dubbi, ma il popolo inerme e disilluso non ha la forza di ribellarsi e, là dove non si consumano tragedie, non ha altro modo che servirsi di espedienti più o meno leciti per sopravvivere. Ma quest’ultima, amara constatazione non deve meravigliare più nessuno, posto che la corruzione la fa da padrona in ogni grado e stadio della Pubblica amministrazione.
Non sono solo i politici corrotti, ma se è corrotta la Guardia di finanza, corpo specializzato dello Stato adibito a scoprire le frodi fiscali, perché dovremmo meravigliarci se sono corrotti i tanti funzionari dello Stato che accettano mazzette per sbloccare con un provvedimento finanziamenti che potrebbero facilmente essere erogati senza quegli ostacoli burocratici che sono la causa della corruzione? Ma a che servono le tante Authority, sulle quali l’attento e perspicace Venceslai mi ha fatto meditare, se non a creare l’occasione ghiotta di esercitare un qualche potere utile solo a chi lo esercita? Avete mai per caso visto intervenire l’Agcom far cessare lo scempio informativo di alcuni media che fanno a gara nel seminare odio servendosi di giornalisti prezzolati? Gli esempi sarebbero davvero tanti e facilmente riscontrabili, ma concludo con la grande amarezza di un italiano che lavora e che onestamente contrae un debito con le banche per far fronte al davvero esoso ed ingiustificato prelievo fiscale. Come lo definireste? Lascio a voi il compito!
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:06