
“Lambrusco o Barbera? Sangiovese o Trebbiano?”, si vanno domandando molti elettori che, finito il lavoro, s’intrattengono in allegre conversazioni politico-sportive in compagnia dell’antico bicchierino. Ma Giuseppe Caleffi (nella foto), in gara come sindaco con la lista “Gualtieri Viva”, non ha proprio dubbi, e spinge sul nobile “Amarone”. Piccola precisazione d’obbligo, la tenzone politico-enologica non è certo robetta da poco: Gualtieri è la cittadina dove è vissuto Antonio Ligabue, e versa ad un tiro di schioppo da Reggio-Emilia, capoluogo culturale di quello strapaese emiliano dove è d’obbligo la commistione tra vino, buona cucina, letteratura e pittura. E che lo strapaese conti, e anche tanto, l’ha ampiamente dimostrato Giovannino Guareschi aggiudicandosi il primato di scrittore italiano sia più venduto nel mondo che più tradotto in assoluto: oltre 20 milioni di copie col “Piccolo mondo di Don Camillo”, il robusto parroco che sull’altare parlava con Cristo, ma aveva come avversario politico-religioso il rosso Peppone, agguerrito sindaco comunista di un paese in provincia di Reggio-Emilia.
Ecco che il buon Caleffi, dopo l’inaugurazione dell’8 marzo scorso del Museo Ligabue, parte di buona lena con la vivace sfida che ha come protagonista il vino di Ligabue. E sabato 24 maggio, in occasione del quarantanovesimo anniversario della morte dello stravagante e talentuoso artista, il Lambrusco incontra l’Amarone nel segno di Antonio Ligabue: e davanti ad un bicchierino si sedano tutte le polemiche, come ci hanno insegnato Don Camillo e Peppone. In questo caso il candidato sindaco Giuseppe Caleffi è chiaramente dalla parte di Don Camillo ed incarna il politico che era nei desiderata della buonanima di Guareschi. Va detto che dopo l’inaugurazione del museo dedicato ad Antonio Ligabue, a Gualtieri, per la precisione in via Giardino 27, si sono intensificati gli appuntamenti artistici e culturali. Al punto che tantissimi artisti di passo hanno eletto Gualtieri a proprio nuovo luogo di vita. Così verso la mezza mattinata del 24 maggio, all’interno degli spazi esterni ed interni della sede museale, si terranno numerose iniziative: la più gettonata è la presentazione della bottiglia di Amarone, vino particolarmente amato dal compianto artista. Ed è già partita la gara per accaparrarsi la “riserva” dedicata ad Antonio Ligabue, ben raffigurato sull’etichetta.
Giuseppe Caleffi, l’uomo della lista “Gualtieri Viva”, parlerà del vino con produttori e membri della “Confraternita dell’Amarone”: proporranno una lauta degustazione ed i cultori della materia già pregustano il nettare dell’eccezionale annata 2008. “Un’occasione da non perdere assolutamente!”, si vanno ripetendo tutti quelli che fino a qualche giorno fa dibattevano tra Lambrusco, Barbera e Sangiovese. Il nome “Amarone” mette tutti d’accordo, e certo la fuoriserie del vino non è mai stata così alla portata di tutti. La possibilità d’intraprendere un percorso sensoriale All’interno del museo, assaggiando prodotti gastronomici del territorio abbinati ai vini della cantina sociale di Gualtieri, rende mansueti anche gli ultimi irriducibili seguaci di Peppone.
“È selezione dei migliori vini della Valpolicella classica, mica ci ricapita più questa roba qui”, parlottano tra loro in attesa del momento. “Inizia così un gemellaggio tra due territori con grandi vini, il Lambrusco e l’Amarone, due capolavori dell’enologia nazionale - spiega Giuseppe Caleffi - frizzante e giovane il primo, raffinato e meditativo il secondo, uniti in un connubio… proprio a regola d’arte!”. Stando a certe pubblicità, non è da escludere che Ligabue e Guareschi già brindino in Paradiso.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:14