Leonardo Casciere   si candida ad Avezzano

Abbiamo intervistato Leonardo Casciere. Avvocato con la passione per la politica, Casciere ha deciso di candidarsi sindaco per la sua Avezzano: popolosa cittadina della Marsica con più di 30mila abitanti.

Quando è iniziata la sua campagna elettorale?

Sono sempre stato in campagna elettorale, sono un tifoso della mia città. La decisione di candidarmi a sindaco di Avezzano nasce dalla necessità di cambiare le condizioni politiche, economiche e sociali della città. Tanti cittadini mi hanno chiesto di candidarmi a sindaco. L’associazione “Progetto Leonardo Casciere” ha partorito un programma dall’ascolto della società civile.

Contro chi punta il dito?

La situazione di Avezzano è sicuramente preoccupante a causa dell’assoluta incapacità di chi l’ha amministrata in questi ultimi cinque anni. I conti del Comune segnalano una grave difficoltà finanziaria e la qualità della vita, soprattutto nelle periferie, è a livelli infimi. Anche per la condizione del lavoro, in una città indicata ormai come una delle più precarie d’Abruzzo e d’Italia. Perché se è vero che la crisi è generale, noi purtroppo risultiamo ultimi in tutto. Attualmente dobbiamo fronteggiare emergenze terribili come la drammatica crisi dell’occupazione: su 30mila residenti solo in 3mila possono dirsi con reddito certo. Da non sottovalutare anche la crescente presenza della criminalità, sia locale che proveniente dalle regioni limitrofe, a causa della posizione strategica che ricopre Avezzano. Vorrei una città che metta al centro la dignità del lavoro e lo sviluppo. La legalità, la trasparenza e l’efficienza amministrativa.

Vuole una città in cui tutti vorrebbero vivere?

Certo. Avezzano città di un futuro molto prossimo, che dobbiamo costruire tutti insieme, senza più inutili contrapposizioni, dando ciascuno il proprio contributo di idee, esperienze ed energie.

Cosa rema contro la brava gente?

Certe scelte di Roma. Imprescindibile portare in evidenza il problema della soppressione del Tribunale di Avezzano, stabilita, come’è noto, da una legge dello Stato che ha ridefinito la “geografia giudiziaria”. Una “battaglia” che porto avanti ormai da diversi anni. Il mio impegno, oltre che come avvocato, anche come amministratore, sarà ancora più incisivo e deciso attraverso iniziative in ogni sede.

Nel suo programma parla di “Assessorato al lavoro”?

Lo vorrei per promuovere un grande “Patto per il lavoro e lo sviluppo”, firmato dalle organizzazioni delle imprese e dai sindacati, che permetta di superare la crisi attraverso buone politiche per l’occupazione. Previsto anche il rafforzamento dello “Sportello unico per le attività produttive”, per fornire assistenza e risolvere ogni tipo di problema burocratico con una particolare attenzione e promozione del credito per le imprese che intendono investire sul nostro territorio.

E le tasse, croce e delizia di ogni comune italiano?

Propongo un patto di fiscalità locale tra Comune e proprietari degli immobili, che preveda una forte agevolazione delle imposte comunali (Imu, Tasi, Tari) per i proprietari che concederanno in locazione i propri immobili a canoni concordati con l’amministrazione.

Quindi tassazione locale da intendersi come fisco più leggero?

Avviare la riduzione selettiva del carico fiscale locale a vantaggio dei redditi bassi colpiti dalla crisi, preservando gli equilibri di bilancio. Rendere più efficiente l’azione di contrasto dell’evasione e di riscossione dei tributi. Aumentare gli spazi di autonomia fiscale per il Comune. Riduzione del carico fiscale per i cittadini. La riduzione del carico fiscale potrebbe avvenire attraverso un mix di strumenti, in particolare riducendo l’addizionale comunale e l’Imu. Nel primo caso l’obiettivo è quello di aumentare il reddito disponibile per le famiglie a basso reddito.

Sembra che lei abbia approntato un progetto che mette insieme obiettivi agroalimentari locali e aiuti alle famiglie bisognose?

Il “Last minute market”, come da Legge n. 166/2016. Quindi promuovere e agevolare i progetti che prevedono il recupero delle eccedenze alimentari (beni alimentari rimasti invenduti ma ancora perfettamente sani) per la loro successiva distribuzione a famiglie o persone bisognose, che saranno segnalate e monitorate dalle associazioni di volontariato in collaborazione con i servizi socio-assistenziali del Comune. Ciò al fine di trasformare lo spreco in risorse e per contrastare la crisi economica e le nuove forme di povertà. Prevedere per gli esercizi commerciali aderenti riduzioni della tassa sui rifiuti (Tari) o agevolazioni di altro tipo.

La persona al centro del “Sistema di Welfare”?

Certo, misure di sostegno al reddito per l’inclusione sociale. Non solo tutele, ma generazione di opportunità. Ogni sussidio o forma di assistenza deve essere accompagnato, ove possibile, da opportunità di apprendimento e investimento nella creazione di competenze professionali.

Tra le grandi risorse di Avezzano c’è l’Università di Teramo?

Un’istituzione che forma i giovani, che ne incanala le intelligenze e le idee per definire un mondo nuovo e migliore che merita un ulteriore rilancio dopo anni di insensata noncuranza. Avezzano deve diventare in questo quadro sede universitaria, polo d’attrazione per gli studenti di diversi centri limitrofi. E faremo nascere una partnership con Pegaso, l’università telematica e la facoltà di Criminologia diretta dal professor Enrico Mei dell’Università Svizzera. Il mio entusiasmo non può perdere, me lo ripeto continuamente.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 22:45