L’esercito di Silvio: difesa di un cittadino

Da diverso tempo si sente parlare dell’Esercito di Silvio, ideato e fondato da Simone Furlan, imprenditore alberghiero di Padova da sempre sulle barricate in difesa dei valori primigeni di Forza Italia (quelli del ’94 per intenderci).

“Un esercito che combatte pacificamente e democraticamente sul territorio italiano”, precisa Furlan. Con quale scopo? Lo spiega chiaramente nel suo sito lo stesso Furlan (ideatore dell’intero progetto): www.esercitodellaliberta.it è seguito da coloro che si prefiggono di essere “Uniti per difendere il Presidente Berlusconi”. Difendere col voto, con la piazza, con la militanza.

Nel manifesto on-line dell’Esercito di Silvio sempre Furlan scrive: “Arriva un momento nella vita in cui capisci che combattere per un ideale non è più una scelta, ma un obbligo. Noi della società civile siamo stati spettatori inermi della “Guerra dei Vent’anni” che ha visto Silvio Berlusconi combattere e difendersi da accuse infamanti di ogni genere, frutto di una persecuzione giudiziaria senza precedenti nella storia. Motivo di questa persecuzione è il non aver permesso ai comunisti di andare al potere, di aver fermato un progetto chiaro che, in seguito a tangentopoli, avrebbe consegnato il nostro Paese alla sinistra. Ora più che mai - scrive ancora Furlan - occorre non lasciare solo il presidente Berlusconi. Dobbiamo difendere colui che rappresenta un patrimonio per i moderati italiani, batterci affinché la persecuzione che lo sta colpendo non possa ripetersi nei confronti di nessuno. Occorre gridare al mondo intero che milioni di italiani come me credono e si riconoscono in lui”.

E allora? “Arruolatevi anche voi tramite il modulo di arruolamento contenuto nel sito”, afferma Furlan senza mezzi termini. Chi aderisce dichiara di “volersi arruolare nell’Esercito di Silvio per difendere il presidente Berlusconi e combattere al suo fianco la guerra dei vent’anni e di essere pronto a partecipare ad eventi o manifestazioni a livello nazionale in supporto del presidente Berlusconi, per affermare il principio che la sovranità popolare non può essere sovvertita in alcun modo tranne attraverso l’azione politica”.

Come ogni esercito che si rispetti, Furlan ha ideato anche i “reggimenti”: organizzazioni territoriali locali in cui ci si può proporre come “comandante”, impegnandosi “a gestire gli arruolati della propria zona ed a reclutare nuove leve per la difesa di Silvio”.

“Siamo una struttura attiva in tutta Italia che si riconosce nel leader Silvio Berlusconi, dando spazio ai giovani - precisa Furlan - E saranno proprio i giovani che andranno casa per casa, azienda per azienda, nei mercati, tra la gente, per fare quella che io chiamo “un’opera di evangelizzazione” per far capire agli elettori di centrodestra che Berlusconi non è quello che ci hanno descritto i processi e certa stampa”.

Quindi un “esercito” vero e proprio (almeno per la presenza di militanti inermi) in difesa del leader di Forza Italia: Berlusconi, instancabile guerriero, comandante della democrazia, estimatore della libertà. Una comunità che tende sempre più ad ampliarsi e a prendere le difese di un grande cittadino italiano. Un uomo che prima di essere un politico è stato ed è il primo imprenditore d’Italia. Non ci devono essere remore a gridare nelle piazze: “Forza Silvio, siamo tutti con te!”. Men che mai si devono temere le critiche di chi solo qualche anno fa gridava per le strade di Roma “Viva Ocalan, leader del partito comunista curdo” (partito dei lavoratori curdi, noto in tutto l’Occidente come struttura terroristica). Due pesi due misure per certa nostra cara stampa: reprobi i difensori di Berlusconi ed eroi coloro che difendono i terroristi.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:21