
Quello che temevo purtroppo si sta verificando. Il Cavaliere da sempre arrendevole con il gentil sesso (ma questa tendenza non appartiene per fortuna solo a lui, tutti noi siamo sempre propensi ad ammirarle perché siamo normali), finirà per riaprire le porte di Forza Italia a coloro che sotto la guida della sua creatura, il chierichetto Alfano su tutti, non più tardi di tre mesi fa lo hanno pugnalato alle spalle e non più tardi di una settimana fa, in occasione dello storico incontro presso la sede del Pd, criticavano il Cavaliere per essersi recato nella casa dei suoi carnefici.
Solo che i Giuda continuano ad appoggiare un Governo pasticcione e deleterio, insieme ai carnefici. In tutto ciò io vedo una grande confusione che temo possa minare la grande speranza degli italiani di assistere ad un cambiamento radicale del modo di far politica, attraverso le riforme, non solo utili ma indispensabili per far rinascere l’Italia, ormai prostrata e con la speranza di riprendersi ridotta all’osso. Intervistata dal giornalista Del Debbio sulla squallida vicenda che l’ha vista protagonista, la De Girolamo aveva fatto trasparire una certa delusione per l’atteggiamento attendista del Premier Letta, ricordando, fra l’altro che Berlusconi non poteva mai essere da lei dimenticato per tutto quanto fatto per il suo successo politico.
Le dimissioni motivate con il mancato appoggio del Governo non sono niente, altro che l’escamotage per abbandonare il Ncd e tornare all’ovile. Ormai, sulla scia di Padre Francesco, tutti si sentono miracolati da Dio, anche coloro che hanno con il loro comportamento profanato il Tempio (nel caso il partito di appartenenza) e si richiama la celebre parabola del figliol prodigo per giustificare il ritorno dal Padre. Se non che non è la figlia smarrita che ritorna dal Padre, ma la mestierante della politica che, perso ogni appoggio da parte anche del marito, deputato del Pd, teme di fare la fine di tutti coloro che hanno tradito, cioè passare nel dimenticatoio.
Pertanto, ha perfettamente ragione il piccolo grande uomo, Renato Brunetta, quando - irritato per le performance di Alfano e di Schifani che minacciano Letta se l’Italicum dovesse andare in porto così come è previsto nell’accordo - insiste affinché, approvata la legge elettorale, si vada a votare. La rivitalizzata Forza Italia avrà un grandissimo successo se le parole di apertura di Berlusconi ai giovani ed agli esponenti della società civile avranno un concreto seguito, non potendo la maggioranza degli italiani più sopportare i giochetti della politica, tipo quelli messi in mostra dagli ex democristiani come Alfano, Lupi, Giovanardi e Formigoni da una parte, e Letta, Fioroni, Lanzillotta e Bindi dall’altra, con la connivenza dei comunisti doc quali D’Alema, Cuperlo, Fassina e il convalescente Bersani. Fa bene pertanto Renzi, che sembra essere uscito dal bastone di un prestigiatore, ad insistere sulla necessaria dell’approvazione dell’Italicum, prevedendo in caso contrario la caduta del Governo.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:08