Italia pasticciona e terra di conquista

Un ragazzo di 29 anni si suicida per la impossibilità di trovare lavoro. Il capo dei commercianti aquilani si barrica nel palazzo della Banca d’Italia minacciando di darsi fuoco qualora venissero adottate le misure annunciate che distruggerebbero il piccolo commercio. La popolarità dei sindaci, tranne casi eccezionali, è in netto calo.

I cittadini hanno visto calare il potere di acquisto della moneta in loro possesso in modo preoccupante, con il conseguente decremento dei consumi. Nel mentre si assiste ai desolanti balletti della politica, che vedono quali protagonisti i mestieranti soliti a cominciare da Letta, per proseguire con Alfano e la De Girolamo, per non parlare del burocrate Saccomanni che sarà sempre ricordato per la pasticciata Tasi che altro non è che la vecchia Imu riciclata, nonché per quell’episodio squallido quanto preoccupante riguardante gli insegnanti. Non parlo della De Girolamo e di suo marito Boccia le cui gesta sono sotto l’attenzione di tutti.

Forse allo squallore non sfugge neanche Berlusconi, che dopo tanto tergiversare ritorna ad elogiare Gianni Letta, zio di Enrico, nonostante il fallimento della sua attività di ruffiano cerimoniere e la recente iniziativa di rilancio di Forza Italia attraverso la nomina a coordinatore del solito giornalista le cui qualità politiche sono tutte da dimostrare. Tornerà dal Messico Letta e provvederà a placare le acque che turbano il Governo, dato che il neo-pilota del Pd intende affrontare temi scottanti, quali le unioni civili e lo Ius Soli, assolutamente non graditi ai democristiani Alfano e Giovanardi, nonostante le palesi aperture di Papa Francesco che pare voglia scardinare una volta per tutte i principi cardini della Chiesa Cattolica vedendo in Dio ed in suo figlio Gesù i responsabili principali delle diversità naturali e biologiche.

Certo, è un momento di grandissima confusione durante il quale si ha netta la sensazione che la Terra che ha dato origine ai più grandi geni del mondo in tutti i campi sia ormai ridotta ad un misero ricettacolo di quei popoli che, avendo perso la loro identità storico-sociale, trovano rifugio sul suolo che è di tutti e di nessuno, certo non più degli italiani abbandonati dalle istituzioni a se stessi. Solo che questi italiani prima o poi dovranno ritrovare l’antico orgoglio facendo piazza pulita dei tanti governanti che hanno ridotto la terra di re e imperatori un terreno di conquista o, quel che è peggio, di sottomissione a quei popoli un tempo definiti barbari che dettano legge in nome di un’Europa dominata non da tutti i popoli sovrani, ma da due o tre potenze.

Siamo al terzo anno di prigionia dei nostri marò per colpa di uno Stato non solo inerme, ma apatico e senza rappresentanza che, con le tradizioni dell’Italia, non può essere rappresentato dai personaggi sopra richiamati, ragion per cui occorre intervenire subito per far cessare questo vuoto di potere che determinerà la condanna a morte di questi due veri servitori dello Stato che con un trattamento economico misero dimostrano non solo coraggio, ma una dignità straordinaria.

Una dignità superiore a quella dimostrata dal burocrate Saccomanni che un giornalista di regime, Massimo Giletti, espressione massima del carrozzone Rai, ha definito “grande servitore dello Stato”, nonostante i gravissimi pasticci di questi giorni. Gli italiani grideranno quasi tutti a squarciagola: “Viva Massimiliano Latorre e Salvatore Girone! Abbasso Letta, Saccomanni, Bonino, Alfano, De Girolamo, Lupi, e Cancellieri!”, invitandoli a togliere il disturbo prima possibile.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:12