Domani il presidente della Rai Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi torneranno davanti alla Commissione di vigilanza per rispondere alle numerose richieste di chiarimento sui contratti per i collaboratori esterni e sul contratto di servizio 2013-2015 comprensivo di appalti che riguardano l’azienda radiotelevisiva pubblica italiana.
Gubitosi, noto ai tempi in cui era amministratore delegato della Wind col nomignolo di “Happy hour” per la vocazione a comparire quasi contemporaneamente a tutti i più importanti aperitivi si svolgessero nei salotti giusti, domani sarà costretto a fare molto di più che una toccata e fuga all’inglese dovendo rispondere della sua convinta difesa ad oltranza del conduttore e comico Fabio Fazio, che sembra a tutt’altro intenzionato che a lasciar spegnere i riflettori su di sé. Domenica scorsa ha infatti riappiccato il fuoco della controversia sui compensi di viale Mazzini realizzando sì un colpo da maestro con la sua intervista a Maradona sul cui compenso, prima di far sapere che era stata data a titolo gratuito, giravano già voci a quattro zeri.
Ma scatenando le ire di Equitalia per aver consentito a Diego Maradona di dichiarare che l’agente di riscossione per l’Agenzia delle Entrate si fa pubblicità sul suo nome con tanto di gesto dell’ombrello a chiosa finale da parte dell'ex goleador. Raffica di bordate in arrivo, dunque, per Gubitosi, cui la Lega sta già preparando un’accoglienza del caso, “come un colonizzatore” ha dichiarato Salvini in chiusura di una manifestazione che il Carroccio ha tenuto per dire “no allo smantellamento” della sede meneghina della tv pubblica.
E Brunetta? Dopo i colpi sparati dalle colonne de “Il Giornale” c’è da giurare che non abbasserà la guardia contro un servizio pubblico a tal punto di proprietà della sinistra che ormai la critica ai suoi comici allineati e coperti viene spacciata per un tentativo di smantellarla, cosa peraltro auspicabile, nei termini di una sana privatizzazione.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:44
