Le illusioni di Renzi  e il rischio di logoramento

E’ appena ripartito il pullman delle illusioni di Matteo Renzi. Con l'obiettivo di conquistare la segreteria del Partito democratico, il giovane e molto ambizioso sindaco cercherà di vincere facile distribuendo a destra e a manca il suo nuovismo in salsa fiorentina. D'altro canto, come ho già avuto modo di scrivere su queste pagine, il suddetto nuovismo, condito da una serie di ricettine atte ad accontentare ogni palato, costituisce l'elemento politicamente forte di Renzi. Esso affonda le radici in una storica illusione nutrita da intere generazioni di cittadini: l'idea che si possa cambiare in meglio l'intero volto della società ad opera di personaggi non contaminati con l'establishment al potere.

 Da questo punto di vista, come un novello Giulio Cesare, il rampante politico toscano si appresta a varcare nuovamente il Rubicone del suo partito col piglio autorevole di un outsider destinato alla vittoria definitiva. Ed è assai probabile che questa volta, senza i trucchi e i bizantinismi del vecchio apparato comunista, egli riuscirà ad espugnare la cittadella democratica. Ma da qui a raggiungere il suo vero obiettivo, ossia la poltrona di Palazzo Chigi, la strada è lunga e piuttosto impervia. Una volta ottenuta, infatti, la segreteria del Pd, Renzi dovrà fare i conti con un partito dilaniato da mille fazioni e lotte intestine, sullo sfondo di una mai risolta dicotomia tra moderati e massimalisti.

Su questo piano è molto alto il rischio che un personaggio impaziente e combattivo come il nostro possa farsi rapidamente logorare in un ruolo che, francamente, appare dal di fuori lontano anni luce dalle sue caratteristiche di fondo. D'altro canto, accantonata per il momento la via di elezioni a breve, l'unica strada che rimane a Renzi per restare nel gioco dei cosiddetti palazzi alti è questa. Se egli restasse sulla sponda del fiume ad attendere gli eventi, dopo aver sbandierato per anni il tema oramai consunto della rottamazione, il suo declino sarebbe inesorabile.

Nondimeno, ammesso e non concesso che Renzi riesca a domare le "belve" politiche del Pd, c'è un signore di nome Enrico Letta il quale, con atteggiamento calmo e compassato, sta blindando con grande scaltrezza la sua permanenza nei quartieri alti del potere. Ed è questo, a mio avviso, il vero scoglio che si frappone tra Renzi e i suoi trionfali sogni. Per il resto, cioè il declino inesorabile di un Paese distrutto da un eccesso di Stato e di tassazione, non saranno certamente le edificanti prediche del buon Matteo a modificare il quadro. Vedremo.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:49