
I mestieranti della politica, non solo non scompaiono mai, ma con la faccia tosta di chi vive di politica senza arte né parte, cercano di riciclarsi. Non appena Berlusconi ha manifestato l’idea di tornare al suo vecchio movimento, Forza Italia, che nel 1994, non dimentichiamolo mai, ci salvò dal comunismo, colorato anche di bianco, ecco comparire sulla scena Alemanno, Gasparri, Matteoli e altri che rimpiangono nostalgicamente Alleanza nazionale quale unica forza di destra sociale capace di attrarre consensi, tra coloro che, non condividendo le gesta amatorie del Cavaliere, non vogliono in alcun modo turbare l’attuale sistema giudiziario. Ecco che Alemanno, sonoramente sconfitto alle recenti elezioni amministrative, per la davvero insufficiente, per non dire altro, amministrazione della cosa pubblica, per giustificare l’allontanamento dal Popolo della Libertà, sostiene che in Italia non funziona il sistema bipolare, con la conseguente restaurazione di partiti e partitini, propria della Prima Repubblica. Sembra di sentire il peggior Casini, che senza dubbio avrebbe, con la ben nota abilità democristiana, meglio giustificato lo strappo.
Mi chiedo, ma Alemanno – o Monti che pure minaccia di togliere la spina al Governo – non sono stati sonoramente sconfitti (il primo alle Amministrative, il secondo alle Politiche)? Non si capisce come mai si permettono di influire sulle decisioni dell’unico personaggio che è stato capace, da sconfitto, come era pronosticato da tutti i sondaggisti, di effettuare una rimonta tale da determinare non solo la sonora sconfitta della sinistra, ma la rielezione di Napolitano, e la nascita di un Governo sia pure innaturale. Io e tanti altri che ancora si ostinano nel considerare l’Italia, primo fra gli altri Paesi Europei per tradizione e genialità dei suoi abitanti, non sono preoccupato delle iniziative di Alemanno, Gasparri e altri che per sopravvivere sono costretti ad inventarsi qualcosa. Ma l’esempio del rinnegato Fini non serve a nulla! Gli italiani spesso etichettati politicamente quali “creduloni”, non abboccano più e non è sufficiente l’iniziativa della signora di Lecce per richiamare all’ovile le pecorelle smarrite.
Io e tanti altri ammiriamo da qualche tempo Giorgia Meloni, non fosse altro per la coerenza dimostrata sin dal periodo preelettorale. La giovane e intraprendente politica, proveniente dall’ambiente giovanile e patriottico del Movimento di Destra creato dal mai dimenticato Giorgio Almirante, ha dimostrato coerenza e amore per l’Italia, preoccupandosi sempre di non danneggiare l’alleato naturale, Silvio Berlusconi, pur non appoggiandolo nella davvero eccezionale iniziativa governativa. Ora che i nodi vengono al pettine, Fratelli d’Italia è l’unico movimento politico di destra legittimato ad esistere. Le restaurazioni non hanno più senso e sarebbe bene e urgente occuparsi della sorte dell’Italia e degli italiani, questi ultimi ormai sulla soglia della disperazione. Se così è, non c’è più tempo da perdere, neanche quello che stasera sarà perso dinanzi alla Villa di Arcore, com’è stato perso in occasione della performance non edificante di Giuliano Ferrara.
O il Governo attua il programma concordato con il Cavaliere senza dare eccessiva retta a un burocrate e contabile di Stato, quale è l’attuale Ministro dell’Economia, che è preoccupato solo, come era preoccupato Monti, di non turbare in alcun modo l’equilibrio di bilancio, accada quel che accada, o bisognerà il prima possibile dare la voce agli elettori, che sono stanchi dei diktat del monarca Napolitano, che invece di vigilare vuole tenere lui stesso le leve di Governo, giovandosi della collaborazione, necessitata del Cavaliere. Non è passato molto tempo da quei giorni nei quali Berlusconi entusiasmò la gente confluita a Roma e a Bari per ascoltare la voce di uno statista che prometteva non solo rigore, ma abolizione dell’Imu, diminuzione della pressione fiscale e ridimensionamento di Equitalia. Tutte questioni ostiche per la sinistra che non perde occasione per predicare quello che ha sempre predicato, la lotta di classe, e per augurarsi che venga sanzionata definitivamente l’ineleggibilità di Berlusconi.
Caro Cavaliere, la solidarietà non deve essere offerta dai mestieranti della politica, ma dal popolo che non può essere più disilluso o, ancora peggio, raggirato con la strategia del rinvio, difesa da quei meschini politici che sono stati elevati alla carica di ministro, quali il chierichetto Alfano, la de Girolamo, moglie del catto-comunista Boccia, piuttosto che la Lorenzin. Questa gente non ha interesse a che venga assunta un’iniziativa seria per l’indispensabile riforma della giustizia, essendo il loro unico interesse quello di mantenere una carica insperata. Infine la guerriera Santanchè va preservata per le battaglie serie, non facendole ricoprire un ruolo istituzionale. A questo ruolo va destinato un personaggio adatto a ricoprirlo in modo neutrale, ragion per la quale non è il caso di privarsi neanche del professor Brunetta, piccolo, grande guerriero.
Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:47