Quelle sinistre svolte grilline

Come è noto, il Movimento Cinque Stelle ha sostenuto con una certa convinzione la manifestazione di piazza promossa dalla Fiom, tenutasi a Roma il 18 maggio scorso. Ciò, dopo la scelta di Rodotà quale candidato al Quirinale e la dura presa di posizione di Grillo sull'ineleggibilità di Berlusconi, rappresenta un altro significativo segnale nella direzione di una svolta politica verso sinistra. Svolta politica probabilmente scaturita da scopi puramente tattici, sebbene tanto il comico ligure che molta della sua base di consenso manifestino una certa matrice culturale di estrazione sinistrorsa. Ma è probabile che a muovere gli strateghi del M5S vi sia il tentativo di colpire il corpaccione in difficolta del Partito democratico, lucrando consensi tra i tanti delusi di una forza politica in grave crisi di indentità. Tuttavia in questo modo, accentuando una certa caratterizzazione politica, i grillini mettono seriamente a repetentaglio uno dei principali elementi della sua recente, quanto impetuosa avanzata elettorale: la trasversalità.

Ponendosi infatti su una linea di equidistante rifiuto nei confronti dell'intera classe politica che ha governato nel corso della seconda Repubblica, Grillo e i suoi affiliati hanno fin qui potuto capitalizzare al massimo grado il grido di battaglia "mandiamoli tutti a casa". E per quanto gran parte del loro surreale programma politico appartenga ad un orientamento decisamente collettivistico, essi hanno riscosso consensi e simpatie anche in ambienti molto lontani dal tradizionale serbatoio di voti della sinistra tradizionale. Persino molti settori della società legati al mondo produttivo delle piccole e medie imprese, soffocati da un fisco e da una burocrazia folli, sono stati attratti dalla demagogica ma suggestiva proposta di rottamare in blocco l'intera classe politica.

Ora però questo evidente scivolamento verso una definita direzione politica rischia di modificare l'estremismo del M5S, incanalandolo verso un orientamento ben definito. E sotto questo avvicinarsi troppo alle incone e ai simboli del sinistrismo più intransigente, pur garantendo un certo sfondamento nei confronti del Pd, potrebbe trasformarsi in una sorta di abbraccio mortale, relegando lo stesso movimento all'interno di un'area politica già piuttosto intruppata. D'altro canto, in assenza di una proposta complessiva appena accettabile da presentare al Paese, Grillo & company rischiano decisamente di finire assai prima del previsto nella palude dell'irrilevanza. Le premesse ci sono tutte.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 19:51