Parlamentari grillini e delirio costruttivista

Ovviamente l'occupazione del Parlamento da parte dei Grillini risponde a chiare ragioni di tattica politica. Cercando di dimostrare al Paese che la loro elezione risponde a ragioni di seria utilità, gli eletti del M5S hanno inscenato questa manifestazione puramente propagandistica. Ma lo hanno fatto sulla scorta di quel credo costruttivista che sta alla loro base; un credo la cui concreta applicazione - come ho già avuto modo di scrivere su queste pagine - non può che farci schiantare a folle velocità contro un muro di granito.

In estrema sintesi, questi esponenti di una democrazia diretta gestita col pugno di ferro da Grillo e Casaleggio non esprimono affatto una critica di sistema, come tentano di fare i pochi veri liberali di questo disgraziato Paese, indicando nell'eccesso di Stato, di spesa pubblica e di tassazione la causa dell'attuale disastro. Niente di tutto ciò. I grillini, portando alle estreme conseguenze la più ottusa forma di qualunquismo, ritengono che il male da abbattere sia una classe politica corrotta ed inefficiente - come se quest'ultima provenisse da Marte - e pertanto, solo sostituendola in blocco con persone comuni provenienti dalla cosiddetta società civile il Paese potrà diventare di colpo più verde e più bello per tutti. Per i grillini, inoltre, tutto dipende dal grado di onestà - sempre autocertificata - dei nuovi sacerdoti della democrazia. L'idea che possa esistere un meccanismo perverso, incrementatosi con l'aumento della ricchezza a disposizione, che spinge i politici a professionalizzarsi, utilizzando la leva del cosiddetto deficit-spending per accrescere il proprio consenso, non passa neppure per l'anticamera del cervello di questi neo-collettivisti a cinque stelle.

Costoro, proprio occupando le due Camere e leggendo la nostra Costituzione bolscevica, hanno voluto ribadire ad un popolo sempre più confuso due elementi ben precisi: a) la realtà la determinano i politici attraverso una continua produzione di leggi e decreti, riguardanti ogni aspetto della nostra esistenza; b) I principali problemi del momento - crisi economica ed occupazionale su tutti - si risolvono aumentando la già imponente massa di norme e di provvedimenti che soffocano la società spontanea. In questo modo i grillini tendono a portare alle estreme conseguenze una certa deriva parlamentaristica del mondo moderno, la quale sta sempre più sovvertendo lo spirito con cui sono sorte in Occidente le più alte assemblee elettive. Esse, dall'originario compito di limitare il potere e le pretese del sovrano, soprattutto sul piano della fiscalità, si sono trasformate nel sovrano medesimo. E sotto questo profilo quando la capogruppo alla Camera dei grillini Lombardi sostiene pubblicamente di non sentire la necessità di parlare con le cosiddette parti sociali, dato che sente di rappresentarle in prima persona, non fa altro che ribadire la sovranità assoluta del suo pericoloso populismo. Francamente, il sapere che qualcuno -seppur simbolicamente- occupa il Parlamento con l'intento di deliberare in nome del popolo e per il popolo mi provoca un brivido lungo la schiena. Credevo e speravo che dopo la tragica ubriacatura del '900 l'epoca dei totalitarsismi, almeno nella civile europa, fosse tramontata. Spero di sbagliare.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 10:38