I consigli fraterni di Bersani a Monti

Come ho spesso scritto su queste pagine, non sono stato molto tenero nei giudizi politici nei confronti del Pdl e del suo leader indiscusso. Per questo ritengo che Berlusconi avrebbe fatto meglio ad affidare ad altri le sorti del suo partito, interpretando finalmente quel ruolo di padre nobile che in tanti gli hanno consigliato. Tuttavia, in merito ad una delle evidenti conseguenze del ritorno in campo del Cavaliere, il prevedibile coinvolgimento politico di Mario Monti, dobbiamo registrare il ridicolo consiglio espresso nei confronti del bocconiano da Bersani. Quest’ultimo ha sostenuto che «proprio perchè Monti deve essere ancora utile al paese, sarebbe  meglio che restasse fuori della contesa». Già, proprio un magnifico e, soprattutto, disinteressato consiglio, vero onorevole candidato premier? Sotto questo profilo, l’altruismo e la preoccupazione per la salute del premier tecnico manifestata da Bersani, la quale sarebbe messa a dura prova dalla fatica aggiuntiva di una campagna elettorale, fa veramente commuovere. Mai era successo che il capo di un grande partito di sinistra mostrasse tanta cura e dedizione per le sorti di un uomo che non ha mai fatto mistero di ispirarsi ai moderati del Ppe. 

Ma i maligni, come il sottoscritto, pensano che ben altre considerazioni abbiano spinto il Pier Luigi nazionale a chiedere a Monti di non candidarsi, allettandolo con la vaga possibilità di altri alti incarichi, tra cui una presidenza della Repubblica che, ahinoi, non ha mai visto prevalere un nome indicato con questo largo anticipo. In realtà Bersani teme, e a ragione, che una eventuale discesa in campo di Monti possa creargli non poche difficoltà, esercitando in primis una forte attrazione in quella vasta platea di renziani a cui va molto indigesta l’agenda Fassina e Vendola. Inoltre, ancor più che nei confronti del Pdl, la presenza di un personaggio così autorevole sul piano internazionale creerebbe parecchio scompiglio nello stesso Partito democratico, in cui la componente più europeista preme per un sostanziale proseguimento della linea del rigore. Linea messa in forte discussione dall’anima radicale ed antagonista della coalizione e dei sindacati fiancheggiatori. Per questo crediamo che la presenza di un terzo incomodo del peso di Mario Monti possa mandare in tilt tutti i magnifici e progressivi sondaggi che danno stravincente il centro-sinistra a trazione collettivista. 

Una prospettiva che, a quanto pare, ha già fatto venire una gran bella emicrania a Bersani. Altro che consigli fraterni!

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:03