«Per unire il centrodestra Silvio Berlusconi è pronto a non ricandidarsi». Lo ha detto ieri il segretario del Pdl, Angelino Alfano.
Insomma, adesso è definitivo: il Cavaliere è disposto a farsi da parte, se questo suo passo indietro dovesse servire a riunire sotto la stessa bandiera non solo le anime in pena del Popolo della Libertà, ma tutte le forze moderate, liberali, cattoliche e sociali che nel 1994 avevano strappato di mano il paese alle sinistre sotto la bandiera del Polo delle Libertà.
A chi gli chiedeva un ritorno allo spirito del ‘94, Berlusconi ha risposto così. Lasciando, di fatto, il cerino in mano a chi storceva il naso di fronte ad una sua ricandidatura. Perché, come ha dichiarato subito dopo lo stesso Alfano ai giornalisti, ora «occorre un gesto di visione e generosità degli altri protagonisti del centrodestra».
Il sacrificio del Cav non dev’essere dunque isolato, ma solo il primo di tanti altri sacrifici. Necessari, dice il segretario del Pdl, se non si vuole «consegnare l’Italia alla sinistra».
Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:18