Pdl: in tanti vogliono la scissione

Continua a crescere, dopo aver toccato livelli davvero preoccupanti prima dell’estate, il consenso degli italiani per l’operato del premier Mario Monti. Secondo l’ultimo sondaggio realizzato da Spincon.it per L’Opinione, rispetto alla scorsa settimana il job approval del premier è salito dal 43% al 44,1% (+1,1%). In controtendenza, invece, il gradimento nei confronti dell’operato del governo nel suo complesso: 38,8% rispetto al 39,3% della scorsa settimana (-0,5%). Se prendiamo in considerazione il differenziale tra chi esprime un giudizio “molto positivo” e chi ne esprime uno “molto negativo” (il sondaggista statunitense Scott Rasmussen definisce questo parametro come “approval index”), Monti passa però dal -17,1% al -18,6%, peggiorando di un punto percentuale e mezzo la propria performance. Va leggeremente meglio il governo nel suo complesso, che scende dal -24,9% al -26,1% (-1,2%). Anche se il job approval di Monti migliora, insomma, aumenta la polarizzazione dell’elettorato italiano nei suoi confronti. Diminuisce, insomma, la percentuale di chi esprime un giudizio più sfumato e aumenta quella di esprime un giudizio (positivo o negativo) più netto. Se scomponiamo poi questo in base all’orientamento politico, scopriamo che Monti resta molto più apprezzato tra gli elettori di centro (stabili) e di centrosinistra (in leggero calo) rispetto a quelli di centrodestra (in leggera crescita). Dopo quasi due mesi, Spincon.it ha anche nuovamente testato il job approval del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Rispetto all’inizio di agosto, il Quirinale migliora il proprio dato, passando dal 46,5% al 50,9% (+4,4%). Una crescita uniforme sia tra gli elettori di centrodestra che tra quelli di centrosinistra. 

Passiamo ora alla parte del sondaggio che riguarda le intenzioni di voto per le prossime elezioni politiche. A livello di coalizione, un ipotetico centrodestra (Pdl, Lega, La Destra, Grande Sud e Fiamma tricolore) raggiungerebbe oggi il 29,5%, perdendo l’1,1% rispetto alla scorsa settimana. Il centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Verdi e Psi) passa dal 40,2% al 39,8%, perdendo lo 0,4%. In calo anche il Terzo Polo (Udc, Fli, Api ed Mpa), che passa dall’8,5% all’8,3% (-0,2%). In leggera crescita, invece, il Movimento 5 Stelle, che guadagna lo 0,2% passando dal 14,3% al 14,5%. Partendo da destra, il Popolo della Libertà - duramente colpito dagli scandali alla regione Lazio - scende dal 18,3% al 16,9% (-1,4%), toccando il livello più basso mai registrato da Spincon.it. Lieve calo anche per la Lega Nord, che passa dal 7,5% al 7,2% (-0,3%). Cresce invece La Destra di Francesco Storace, che guadagna tre punti decimali e passa dal 4,1% al 4,4%. Leggera crescita anche per le altre due formazioni minori del centrodestra: Grande Sud guadagna un decimale e passa dallo 0,2% allo 0,3%, mentre Fiamma tricolore ne recupera due e arriva allo 0,7%. A sinistra, il Partito democratico guadagna lo 0,2% e passa dal 26,9% al 27,1%, confermandosi il primo partito italiano. Sale di due punti decimali anche l’Italia dei Valori che passa dal 5,0% al 5,2%. Mentre cala leggermente Sinistra Ecologia e Libertà: il partito di Nichi Vendola scende dal 5,6% al 5,4% (-0,2%). Qualche briciola la lasciano per strada anche i Verdi, in calo dall’1,9% all’1,8% (-0,1%). Mentre il Psi rimane stabile allo 0,3%. Trend eterogeneo anche per i partiti del Terzo Polo. Cala piuttosto vistosamente l’Udc, che scende dal 6,1% al 5,7% (-0,4%). Stabili, anche se in stato “comatoso”, Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli ed Mpa di Raffaele Lombardo, entrambe allo 0,2%. Guadagna qualcosa, invece, Futuro e Libertà che sale dal 2,0% al 2,2% (+0,2%). Tra i i partiti che non appartengono ad una delle tre coalizioni maggiori - oltre al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che sale dal 14,3% al 14,5% (+0,2%) - recuperano consensi anche i Radicali italiani che passano dal 2,1% al 2,5% (+0,4%), mentre la Federazione della Sinistra (l’alleanza tra Rifondazione comunista e Comunisti italiani) perde un punto decimale e scende dal 2,4% al 2,3%. Risale ancora, infine, il Partito Pirata, che passa dall’1,9% al 2,2% (+0,3%).

Questa settimana, la “domanda extra” nel sondaggio di Spincon.it riguardava l’opinione degli elettori che nel 2009 ha votato per il Pdl sulla possibile “scissione” del Popolo della Libertà. Se, prendendo in considerazione tutto il campione, prevale la voglia di separazione (37,9% favorevoli contro 31,1% contrari, con un 31% che non si esprime), prendendo in considerazione soltanto gli ex-elettori del Pdl - quelli, in teoria, più colpiti dalla questione - i rapporti di forza si invertono. Più della metà (il 50,7%) ritiene infatti che si debba insistere in quella che molti analisti hanno chiamato “fusione a freddo tra Forza Italia e Alleanza Nazionale). Mentre il 32,2% ritiene ormai fallito l’esperimento e preferirebbe vedere due partiti separati presentarsi alle elezioni. Il 17,1% non si esprime. Una percentuale piuttosto alta, che sottolinea l’enorme confusione che alberga nei cuori degli elettori (e non solo) di quello che è stato il primo partito italiano.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:14