Del perché Fassina andrà in piazza

Lavoro: il Pd è una scolaresca in fermento al limite della sospensione dal Preside. Gennaio 2012: il giorno 12 esce sul sito del partito un intervento di Stefano Fassina, un'introduzione al Forum Pd sul lavoro. Un documento breve eppure carico di significati, in cui l'articolo 18 c'è e lotta insieme ai Democrat. Fassina proponeva (andando al testo originario) un contratto unico di formazione per i giovani e di reingresso per i lavoratori nel mondo del lavoro, al posto delle tipologie di apprendistato, con sgravi contributivi per le aziende; la riduzione delle forme contrattuali precarie, la non convenienza dei contratti a tempo determinato; un minimo sindacale per tutte le tipologie contrattuali al di fuori dei contratti nazionali; degli ammortizzatori sociali con indennità di disoccupazione e tutele estese a tutte le tipologie contrattuali; maggiori servizi pubblici per le donne in maternità e il no alle dimissioni in bianco; la riforma dei servizi per l'impiego, prevedendo sinergie tra pubblico e privato; regolazione e remunerazione degli stage ed altri particolari. Si prevedeva quindi una forma di flessibilità, altrimenti i servizi per l'impiego non sarebbero stati così importanti; si preannunciava allo stesso tempo una certa regolarizzazione delle forme di lavoro a tempo determinato e l'introduzione di un minimo salariale. Un disegno diverso da quello di Fornero: il minimo salariale non c'è; l'estensione delle tutele a tutti è limitata a seconda della provenienza professionale e limitata nel tempo; l'articolo 18 viene smembrato in tre - mentre il documento di Fassina non ne parla proprio; non c'è riferimento a Cassa integrazioni o mobilità di sorta: il governo le ha ampiamente riviste, modificate, distrutte e ricreate inventando l'Aspi. Anche sulle forme contrattuali non c'è accordo: non è avvenuta una sensibile riduzione dei contratti precari a parte che per le finte partite Iva e per le forme di partecipazione in associazione. Le uniche parti aderenti sono sulla sinergia pubblico-privato nella riformazione professionale dei lavoratori e sulla remunerazione obbligatoria degli stage. Fassina non può dirsi soddisfatto e con lui il capoclasse Bersani, che si fida ciecamente del suo responsabile economico. Un pezzo della classe scalpita e protesta contro il professore: sarà importante vedere se gli altri compagnucci alla fine seguiranno il capoclasse e la rivolta dovrà essere sedata con una bella visita dal preside, altrimenti se si ha coraggio che si dia il via all'okkupazione della scuola.

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 16:13