
@machediscorsi
«Innamorato, siciliano, juventino, medico futuro, liberale». Non
si sa quale sia l'ordine scelto per descriversi. Nel caso di
priorità decrescenti, da buon siculo mette al primo posto gli
affetti (fede calcistica compresa) e la propria terra. Non rende
noto al grande pubblico nemmeno chi sia. Oltre alla venerazione per
la Vecchia Signora e un faticoso e divertito percorso universitario
tra i corridoi della facoltà di medicina di Palermo, di
@machediscorsi, tra un post e l'altro, si apprende che viaggia a
metà tra i venti e i trent'anni e che si chiama Nicola. Un nick
anonimo ma non troppo. Per sua stessa ammissione, è ispirato
all'omonima canzone di Daniele Silvestri. «In una vita come questa
forse è meglio se la strada non è proprio quella giusta» cantava
l'artista romano. Una filosofia sposata in pieno dai tweet del
giovane liberale. Che affrontano argomenti seriosi e impegnativi
sempre con un taglio ironico e lieve. Che non di rado vira
decisamente sull'esilarante. Tutto qui il segreto dei 5.700
follower, uno sproposito per un utente che non gode al di fuori del
mondo dei cinguettii di alcuna notorietà, e che per di più non si
occupa specificatamente di nessun tema di interesse generale. Ma la
dissacrante ironia, e una certa garbata galanteria nei confronti
delle più affezionate lettrici, hanno garantito a @machediscorsi un
pubblico di tutto rispetto. Che si tiene stretto anche grazie alla
mania di condividere ogni pensiero che gli passa per la testa. «Che
è 'sta storia che se sei fidanzato di colpo diventi più sexy per
tutte?». Una domanda alla quale ha fatto seguito una valanga di
risposte. Tutte (o quasi) da esponenti del gentil sesso,
ovviamente.« C'è un tipo di donna che misura il proprio potere
seduttivo stuzzicando gli impegnati, anche se non sono granché
interessate», gli ha fatto notare @LuisadiWallerse. La quale, per
inciso, sul proprio profilo rende noto che «sposare mio marito è
stata l'unica decisione azzeccata della mia vita». Più
prosaicamente, @vitalbaa la vede come una questione di marketing:
«I ragazzi spacciavano per fidanzate cugine/parenti strafighe e
diventavano di colpo appetibili».
Alle domande esistenziali si affiancano delusioni profondamente terrene. Sportive, «"Ferrari, dobbiamo limitare i danni". Bravo, Domenicali! Questo sì che è spirito vincente!»; e politiche: «Monti liberale? La migliore risposta la dà Il Sole 24 Ore nel numero odierno con 10 pagine di un Dossier dal titolo "Le tue nuove tasse"». Ma è la quotidianità universitaria a ispirare più di ogni altra cosa @machediscorsi. Per la gioia dei suoi follower. Dando brillantemente voce ai pensieri di intere generazioni di studenti: «Un abbraccio a tutti gli studenti universitari italiani in Erasmus, partiti con l'unico scopo di fare esperienze sessuali. Mi-ti-ci!». O fotografando gustosi aneddoti da corridoio: «Un caro amico e collega vuole diventare Oncologo. Scopro solo adesso che il suo segno zodiacale è Cancro. Rido. "Perchè ridi?"».
@ambasciataUSA
La biografia è tanto seriosa quanto didascalica: «Embassy
of the United States of America to Italy». È, per i due o tre che
non l'avessero capito, il profilo Twitter dell'Ambasciata di
Washington a Roma. Gestito con intelligenza da un pool di curiosi
di nuove comunicazioni coordinati dal dinamico Stephen Anderson,
Press Attaché dell'Ambasciata, si è pian piano ritagliato uno
spazio sul social network che travalica l'interesse degli addetti
ai lavori. Non ci sono solo giornalisti, politici, esperti o
curiosi di relazioni italo-atlantiche tra gli oltre 5.300 follower.
Il bilinguismo dei tweet e la varietà dei temi proposti hanno fatto
decollare nel tempo @ambasciatausa. Che ha molto a cuore i temi del
digital divide tra quel che succede nei Palazzi e quanto avviene
sulla strada. Metafora quanto mai calzante se si pensa
all'impenetrabilità dello splendido edificio che ospita
l'ambasciatore David Thorne, lungo la via della Dolce Vita
capitolina. Le attività di Thorne ovviamente hanno un posto di
riguardo nella time line dell'Ambasciata. Che ne ricorda gli
appuntamenti pubblici, e che rilancia i post che l'ambasciatore
affida al suo blog. Già, perché l'attenzione dello staff yankee al
mondo del web si estende a 360°. Le riflessioni di Thorne si
possono leggere direttamente, a scadenza di qualche giorno l'una
dall'altra, sullo spazio personale che cura sulle colonne online de
La Stampa, quotidiano sempre molto attento ai temi di politica
estera. Su Twitter ha un hashtag dedicato (#AmbThorne). Con il
quale tweetta preferibilmente di temi legati al web. «Il settore
digitale ha un'importanza cruciale come fattore di crescita»,
scriveva non più di qualche giorno fa. Invitato alla Luiss per un
convegno, osservava a caldo che «è bello vedere così tanto pubblico
qua per parlare su un tema importante: il futuro digitale».
Dal canto suo lo staff prova a coinvolgere i propri follower. La strategia è sempre quella: pillole delle attività istituzionali del governo di Washington sparse in un mare di tweet dedicati al web e alle nuove tecnologie. Qualche esempio? «Cosa significa per te essere Digital Omnivore? Spiegalo in un tweet con l'hashtag #DigitalOmnivores e vinci un tablet!». Ma anche «In USA 2 su 10 leggono Ebook Lo dice il @pewresearch con Lee Rainie». Il link a corredo? Rimanda a youtube. Tanto per completare il quadro della diplomazia 2.0.
Aggiornato il 28 novembre 2022 alle ore 02:43