That's the Twitter, baby

giovedì 19 aprile 2012


@machediscorsi
«Innamorato, siciliano, juventino, medico futuro, liberale». Non si sa quale sia l'ordine scelto per descriversi. Nel caso di priorità decrescenti, da buon siculo mette al primo posto gli affetti (fede calcistica compresa) e la propria terra. Non rende noto al grande pubblico nemmeno chi sia. Oltre alla venerazione per la Vecchia Signora e un faticoso e divertito percorso universitario tra i corridoi della facoltà di medicina di Palermo, di @machediscorsi, tra un post e l'altro, si apprende che viaggia a metà tra i venti e i trent'anni e che si chiama Nicola. Un nick anonimo ma non troppo. Per sua stessa ammissione, è ispirato all'omonima canzone di Daniele Silvestri. «In una vita come questa forse è meglio se la strada non è proprio quella giusta» cantava l'artista romano. Una filosofia sposata in pieno dai tweet del giovane liberale. Che affrontano argomenti seriosi e impegnativi sempre con un taglio ironico e lieve. Che non di rado vira decisamente sull'esilarante. Tutto qui il segreto dei 5.700 follower, uno sproposito per un utente che non gode al di fuori del mondo dei cinguettii di alcuna notorietà, e che per di più non si occupa specificatamente di nessun tema di interesse generale. Ma la dissacrante ironia, e una certa garbata galanteria nei confronti delle più affezionate lettrici, hanno garantito a @machediscorsi un pubblico di tutto rispetto. Che si tiene stretto anche grazie alla mania di condividere ogni pensiero che gli passa per la testa. «Che è 'sta storia che se sei fidanzato di colpo diventi più sexy per tutte?». Una domanda alla quale ha fatto seguito una valanga di risposte. Tutte (o quasi) da esponenti del gentil sesso, ovviamente.« C'è un tipo di donna che misura il proprio potere seduttivo stuzzicando gli impegnati, anche se non sono granché interessate», gli ha fatto notare @LuisadiWallerse. La quale, per inciso, sul proprio profilo rende noto che «sposare mio marito è stata l'unica decisione azzeccata della mia vita». Più prosaicamente, @vitalbaa la vede come una questione di marketing: «I ragazzi spacciavano per fidanzate cugine/parenti strafighe e diventavano di colpo appetibili». 

Alle domande esistenziali si affiancano delusioni profondamente terrene. Sportive, «"Ferrari, dobbiamo limitare i danni". Bravo, Domenicali! Questo sì che è spirito vincente!»; e politiche: «Monti liberale? La migliore risposta la dà Il Sole 24 Ore nel numero odierno con 10 pagine di un Dossier dal titolo "Le tue nuove tasse"». Ma è la quotidianità universitaria a ispirare più di ogni altra cosa @machediscorsi. Per la gioia dei suoi follower. Dando brillantemente voce ai pensieri di intere generazioni di studenti: «Un abbraccio a tutti gli studenti universitari italiani in Erasmus, partiti con l'unico scopo di fare esperienze sessuali. Mi-ti-ci!». O fotografando gustosi aneddoti da corridoio: «Un caro amico e collega vuole diventare Oncologo. Scopro solo adesso che il suo segno zodiacale è Cancro. Rido. "Perchè ridi?"».

@ambasciataUSA
La biografia è tanto seriosa quanto didascalica: «Embassy of the United States of America to Italy». È, per i due o tre che non l'avessero capito, il profilo Twitter dell'Ambasciata di Washington a Roma. Gestito con intelligenza da un pool di curiosi di nuove comunicazioni coordinati dal dinamico Stephen Anderson, Press Attaché dell'Ambasciata, si è pian piano ritagliato uno spazio sul social network che travalica l'interesse degli addetti ai lavori. Non ci sono solo giornalisti, politici, esperti o curiosi di relazioni italo-atlantiche tra gli oltre 5.300 follower. Il bilinguismo dei tweet e la varietà dei temi proposti hanno fatto decollare nel tempo @ambasciatausa. Che ha molto a cuore i temi del digital divide tra quel che succede nei Palazzi e quanto avviene sulla strada. Metafora quanto mai calzante se si pensa all'impenetrabilità dello splendido edificio che ospita l'ambasciatore David Thorne, lungo la via della Dolce Vita capitolina. Le attività di Thorne ovviamente hanno un posto di riguardo nella time line dell'Ambasciata. Che ne ricorda gli appuntamenti pubblici, e che rilancia i post che l'ambasciatore affida al suo blog. Già, perché l'attenzione dello staff yankee al mondo del web si estende a 360°. Le riflessioni di Thorne si possono leggere direttamente, a scadenza di qualche giorno l'una dall'altra, sullo spazio personale che cura sulle colonne online de La Stampa, quotidiano sempre molto attento ai temi di politica estera. Su Twitter ha un hashtag dedicato (#AmbThorne). Con il quale tweetta preferibilmente di temi legati al web. «Il settore digitale ha un'importanza cruciale come fattore di crescita», scriveva non più di qualche giorno fa. Invitato alla Luiss per un convegno, osservava a caldo che «è bello vedere così tanto pubblico qua per parlare su un tema importante: il futuro digitale».

Dal canto suo lo staff prova a coinvolgere i propri follower. La strategia è sempre quella: pillole delle attività istituzionali del governo di Washington sparse in un mare di tweet dedicati al web e alle nuove tecnologie. Qualche esempio? «Cosa significa per te essere Digital Omnivore? Spiegalo in un tweet con l'hashtag #DigitalOmnivores e vinci un tablet!». Ma anche «In USA 2 su 10 leggono Ebook Lo dice il @pewresearch con Lee Rainie». Il link a corredo? Rimanda a youtube. Tanto per completare il quadro della diplomazia 2.0.


di Pietro Salvatori